Un dubbio sull’aggressione a Salvini

Nella mattinata di mercoledì 9 Settembre, durante un comizio elettorale a Pontassieve nei pressi di Firenze, Matteo Salvini, segretario della Lega, è stato aggredito da una donna di...

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Nella mattinata di mercoledì 9 Settembre, durante un comizio elettorale a Pontassieve nei pressi di Firenze, Matteo Salvini, segretario della Lega, è stato aggredito da una donna di trent’anni, risultata essere una dipendente del Comune.

Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine l ‘autrice dell’ aggressione è riuscita a strappare a Salvini il Rosario che custodiva sotto la camicia attorno al collo e la mascherina protettiva che indossava come previsto dalle norme di sicurezza.

La violenta contestatrice, per dare forza al suo gesto, ha gridato: “ti maledico”. Naturalmente buona parte dei commentatori politici ostili a Salvini si è premurata di definire l’autrice dell’aggressione una persona squilibrata e sostanzialmente non in grado di rendersi conto del gesto compiuto. Insomma una psicolabile da non prendere sul serio. Che abbia potuto incarnare concretamente l’odio per l ‘avversario seminato da sempre dai sinistri neanche parlarne.

Le immagini dell’ aggressione mandate in onda nei telegiornali testimoniano il sangue freddo dell’aggredito che non ha reagito. Salvini, almeno in questa circostanza, ha mostrato un comportamento che neppure il Papa ha saputo tenere in una situazione per alcuni aspetti molto simile. Ricordate come Francesco reagì quando una fedele tentò di afferrarlo per un braccio?

Si ritrasse bruscamente bacchettandola sulla mano. Fu quello del Pontefice un gesto istintivo, assolutamente naturale. Non è facile reagire ad un’aggressione fisica in modo composto e ancor meno è non reagire.

La “squilibrata” ha però inveito accostandosi a pochi centimetri dal volto di Salvini e questo dovrebbe allarmare chi di dovere. Se fosse positiva al virus di Wuhan? Immaginiamo che una verifica per tranquillizzare il Segretario della Lega sia già stata fatta. O no? (a.com.)

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