Macron in Cina per parlare di pace russo-ucraina

di Giuseppe Morabito – Il presidente francese Macron ha incontrato il collega cinese Xi perché voleva confermargli che contava su di lui per discutere apertamente con la Russia...

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di Giuseppe Morabito – Il presidente francese Macron ha incontrato il collega cinese Xi perché voleva confermargli che contava su di lui per discutere apertamente con la Russia e aiutare comunemente a porre fine all’aggressione dell’Ucraina.

Nelle sue osservazioni di apertura ai colloqui di giovedì a Pechino, Macron ha affermato che la Russia ha “messo fine a decenni di pace in Europa” e che trovare una “pace duratura” che rispetti i confini riconosciuti a livello internazionale è “una questione importante per la Cina Popolare, tanto quanto lo è per la Francia e per l’Europa.

La Cina Popolare ha rivendicato la sua neutralità nel conflitto e ha tentato di inquadrarsi come un agente portatore di pace, ma da qui a credere a Pechino “ce ne passa”! Tanto è vero che Pechino ha rifiutato di condannare l’invasione russa e ha continuato a stringere i suoi legami economici e diplomatici con il Cremlino nell’ultimo anno, inclusa, come noto, una visita di stato di Xi a Mosca il mese scorso.

Parlando ai giornalisti insieme a Macron, Xi ha affermato che la Cina Popolare è pronta a “emettere un appello congiunto” con la Francia affinché la comunità internazionale “eserciti moderazione” ed “eviti di intraprendere azioni che potrebbero causare un ulteriore deterioramento della crisi”. Questa dichiarazione non va in concordanza con le continue minacce di Pechino di una invasione della Repubblica di Cina – Taiwan, ma tanto è…

Xi ha poi ribadito l’attuale posizione della Cina Popolare sulla guerra, inclusa la richiesta di colloqui di pace e l’opposizione all’uso delle armi nucleari – ribadendo che le “legittime preoccupazioni per la sicurezza” di “tutte le parti” dovrebbero essere prese in considerazione – una frase interpretabile come un appoggio agli interessi russi.

Macron ha poi detto che c’è la necessità di discutere “con tutti”, compresa la Russia, aggiungendo : “Non vogliamo semplicemente la fine del conflitto, ma il rispetto della sovranità ucraina e dell’integrità territoriale, che è l’unica condizione per una pace duratura”.

Macron è arrivato a Pechino mercoledì con grandi aspettative per una possibile svolta nella collaborazione con la Cina Popolare con il dichiarato intento di trovare soluzioni per porre fine alla guerra.

L’Ucraina è in cima all’agenda, ma il viaggio di Macron ha anche una forte componente economica, con il presidente francese che viaggia in Cina Popolare con una delegazione di circa 50 imprenditori, con alcuni di loro che dovrebbero concludere o addirittura firmare nuovi accordi. Xi ha affermato durante i colloqui che la visita di Macron “darà nuovo slancio” alle relazioni Cina Popolare-Europa. Vedremo!

Xi ha anche affermato durante gli incontri con Macron di essere pronto a chiamare il presidente ucraino Zelensky ma ha aggiunto la frase sibillina “quando ce ne saranno le condizioni”.

Macron ha incontrato anche Xi con il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per un incontro trilaterale di diplomazia congiunta con la Cina Popolare, Francia e Unione europea.]

L’Europa e la Cina Popolare stanno cercando di trovare modi per riconnettersi, dopo tre anni di severi controlli sui viaggi in caso di pandemia, che come oramai certo è stata generata da parte della Cina Popolare stessa, e il deterioramento dei legami su una serie di questioni, tra cui la situazione dei diritti umani del Comitato centrale del Partito Comunista cinese e la sua posizione sulla guerra in Ucraina.

Prima della visita, von der Leyen aveva anche promesso che l’Ucraina sarebbe stata un “argomento importante” dei suoi incontri con la leadership cinese. Sia lei sia Macron hanno parlato con il presidente Zelensky nei giorni prima del loro viaggio.

Von der Leyen ha anche riaffermato, prima della visita, per ripristinare la pace c’è bisogno che la Russia metta fine alla sua invasione e ritiri le sue truppe dall’Ucraina. La proposta formulata a inizio 2023 da Pechino per una “soluzione politica” alla guerra tata accolta con scetticismo dai leader europei, tra le critiche che alcune proposte – come un cessate il fuoco senza un appello per il ritiro delle truppe russe – favorirebbe Mosca. Nonostante questo e prima degli incontri, Macron è apparso ottimista sulla collaborazione con la Cina Popolare per andare in direzione della pace.

Un recente esempio della dichiarata propensione della Cina Popolare a come mediatore è stata pubblicizzata, quando i ministri degli Esteri dell’Arabia Saudita e dell’Iran hanno firmato una dichiarazione congiunta relativa alla ripresa delle loro relazioni bilaterali dopo sette anni, a seguito di un accordo mediato dalla Cina Popolare il mese scorso.

In tutto ciò gli USA rimangono osservatori speciali e scettici anche perché è di queste ore la conferma da parte di Washington che i palloni metereologici lanciati da Pechino per sorvolare gli USA stessi erano in realtà palloni spia. Atteso che gli americani sono i principali sostenitori della causa ucraina conta molto sia il via libera di Washington ad ascoltare Pechino sia la reale volontà del Presidente ucraino di voler parlare con Xi e considerare le sue proposte in evidenza del perdurare del rifiuto di Pechino di condannare ufficialmente Mosca.

Infine, va sottolineato che la Russia non sta a guardare e la sua azione diplomatica, in queste ore, si concentra sulla questione delle esportazioni di grano russo e ucraino. Questione che interessa per ragioni solamente economiche la Turchia che infatti ha ricevuto il Ministro degli Esteri russo Lavrov per cercare un accordo.

Generale Giuseppe Morabito – Membro del Direttorio della NATO Defence College Foundation

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