Alla biblioteca di Seveso la visita della 92enne Carla

SEVESO – Successo auspicava e successo è stato. Il Comune di Seveso esprime soddisfazione per l’iniziativa di avere tenuto aperta la biblioteca durante il mese d’agosto. Il premio all’intuizione...

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SEVESO – Successo auspicava e successo è stato. Il Comune di Seveso esprime soddisfazione per l’iniziativa di avere tenuto aperta la biblioteca durante il mese d’agosto.

Il premio all’intuizione è stato una copiosa affluenza di persone desiderose di sfruttare il mese caldo per eccellenza per darsi all’approfondimento culturale.

E, all’interno del tutto, è spuntato anche un episodio commovente. Sono cinque le biblioteche del Consorzio del sistema bibliotecario cui Seveso fa riferimento a non avere chiuso le porte nel mese d’agosto.

“La buona riuscita di questa sorta di esperimento – sottolinea il comune in una nota – è decretata dai numeri e dalle impressioni raccolte durante i primi venti giorni in cui a Villa del Sole si sono riversati molti utenti dei comuni limitrofi e non e anche da Biassono, soprattutto per usufruire del servizio di prestito libri. La presenza media nell’arco della giornata è stata di circa 40 persone per ritirare, ordinare e scegliere libri, compresi quattro sei ragazzi e ragazze che hanno regolarmente usufruito della sala studio e le persone, soprattutto anziane, che hanno approfittato della nostra emeroteca per leggere un giornale a una temperatura gradevole in un ambiente rilassato”. Un’iniziativa di valenza socializzante, quindi, oltreché culturale. Tra le frequentatrici ne è spuntata una d’eccezione di nome Carla.

“E’ – spiega la nota- una donna di 92 anni che attualmente vive a Genova, sul mare, ma che tra il 1944 e il 1945 è stata sfollata da Milano a Seveso proprio nei locali che oggi ospitano la Biblioteca in corso Garibaldi, erano due famiglie, ha ricordato la signora, e la sua abitava al primo piano”.

Per Carla è stata l’occasione per rivivere un passaggio drammatico, ma anche a lieto fine della sua storia. I locali dove trascorreva le sue giornate nascondendosi, infatti, sono quelli dove adesso si trovano Ufficio cultura e saggistica.

Carla, per sua stessa ammissione, ha così avuto modo di soddisfare un desiderio che coltivava da anni. Ritornare nel luogo a partire dal quale è riuscita a salvarsi la vita. (articolo di Cristiano Comelli) 

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