Il 14 agosto 1988 la scomparsa di Enzo Ferrari

di Donatella Salambat – “La Ferrari è un’azienda governata, difesa e continua ad esistere perchè raccoglie gente di buona volontà, ricca di entusiasmo per il lavoro, passione per le...

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di Donatella Salambat – “La Ferrari è un’azienda governata, difesa e continua ad esistere perchè raccoglie gente di buona volontà, ricca di entusiasmo per il lavoro, passione per le costruzioni, è soprattutto un’azienda che sa instillare nei propri collaboratori il senso di appartenenza a questa Famiglia. Le fabbriche sono fatte prima di uomini e la Ferrari è fatta soprattutto di uomini e per questo continuerà ad esistere anche dopo di me”. Sono parole pronunciate da Enzo Anselmo Ferrari noto in tutto il mondo come Enzo Ferrari.

L’uomo che fece della casa di Maranello un brand conosciuto ed ammirato in tutto il mondo. Muore all’età di novant’anni, il 14 Agosto 1988.

Sono trascorsi trent’anni dalla morte, ma ancora oggi, tutti lo ricordano per aver fatto della Ferrari un brand tra i più forti al mondo non solo per gli appassionati del “Cavallino Rampante”, ma anche per i clienti che anno dopo anno continuano ad acquistare le vetture che produce.

Ferrari è stato operaio, pilota, un costruttore ma soprattutto come amava definirsi “un agitatore di idee”. Inizia la carriera come pilota dell’Alfa Romeo e nel 1923 in occasione di una gara a Ravenna conobbe la madre di Francesco Baracca, che gli affidò il simbolo del figlio aviatore, che portava sulla carlinga del suo aereo come portafortuna, il cavallino rampante, che pochi sanno essere l’emblema della città di Stoccarda.

Enzo Ferrari è stato uno degli uomini più conosciuti e ammirati. Un uomo che è simbolo di tenacia, passione che più di ogni altro ha saputo esprimere al meglio il senso dell’italianità con un marchio diventato leggenda in tutto il mondo.

E’ stato un leader intelligente sia nel gestire risorse e uomini, in lui si sono perfettametne combinate l’imprenditorialità, il desiderio di ricerca e la passione per la meccanica.

La sua vita è stata segnata da gioie ed anche da dolori come la scomparsa prematura del figlio Dino e le morti dei piloti in pista. La Ferrari, grazie, all’intuizione di Enzo è sinonimo di una tecnologia avanzata e di velocità.

Ferrari nel corso della vita incontrò e intrattenne rapporti con Assi del volante come Nuvolari, Ascari, Fangio, Lauda, Regazzoni, Forghieri, Villeneuve momenti di vita unici ricchi di aneddoti, emozioni e vittorie indimeneticabili.

Anche Giovanni Paolo II visitò la mitica scuderia Ferrari; era il 4 Giugno 1988, si presentò ai cancelli di Maranello accolto dai dirigenti, ma non c’era Enzo Ferrari a causa di un malore che lo aveva colto. Così l’incontro tra Wojtyła  e Ferrari fu solo telefonico e da quel giorno trascorsero solo due mesi, ed Enzo Ferrari morì. Oggi riposa nella tomba di famiglia accanto all’amato figlio Dino nella città di Maranello.

Enzo Ferrari e le corse due mondi che si appartengono. Un uomo che amava le automobili, conosceva gli uomini e le loro ambizioni. Questa è la Ferrari.

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