3.500 km con la Nuova MINI Countryman prova consumi e comfort

di Silvia Terraneo – Il desiderio di percorrere un percorso panoramico nasce quasi spontaneamente, dall’Italia alla Spagna tanta strada per mettere sotto prova la nostra protagonista in fatto...

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di Silvia Terraneo – Il desiderio di percorrere un percorso panoramico nasce quasi spontaneamente, dall’Italia alla Spagna tanta strada per mettere sotto prova la nostra protagonista in fatto di consumi e comfort.
Questa volta ci mettiamo al volante della MINI più grande che c’è: la Countryman, il Suv MINI a 5 porte nella versione Cooper SD con un propulsore 4 cilindri diesel 2000 cc TwinPower turbo da 190 CV ALL4

Lo stile è quello distintivo del marchio premium britannico. Design preciso e raffinato, ci sono nuovi contenuti che si aggiungono agli equipaggiamenti e alla tecnologia innovativa sottolineando l’eccezionale status della Nuova MINI Countryman nel segmento delle compatte premium.

Un carattere robusto, un interno spazioso e versatile con cinque sedili e il sistema di trazione integrale ALL4 opzionale conferiscono alla nuova MINI Countryman un inconfondibile talento a tutto tondo che regala il tipico entusiasmo alla guida di MINI non solo nel traffico quotidiano ma anche nei viaggi a lunga distanza e su terreni non asfaltati come nel nostro testdrive.

Noi proviamo la Cooper SD con un propulsore diesel 2000 cc da 190 CV trazione ALL4

A prima vista
Che dire, l’estetica delle vetture è soggettiva, non sta a me dirvi che è una bella macchina o no, sarete voi a definirlo.

È risaputo che le MINI sono vetture sportive, reattive, “incollate alla strada”, piccole, rigide da sentire quando si passa sopra i biglietti del tram e soprattutto chi compra una Mini non cerca di sicuro comodità e bassi consumi.

Nonostante quello che è il DNA MINI, ho voluto provarla in uno dei suoi ambienti non prediletti.

Viaggio lungo con prevalenza di percorso autostradale, che dire, dopo 3600km in giro per l’Europa con addirittura tratte giornaliere sino a 1250 km, ho finito il test senza mal di schiena e senza aver prosciugato il portafoglio alle stazioni di servizio, questa cosa ha dell’incredibile, ma è davvero così.

Possiamo dirvi che questa MINI non lascia nulla la caso, da alcuni dettaglio a contrasto, parte posteriore del paraurti, etc…, alle barre sul tetto, ai fanaloni di dimensioni enormi rispetto alla vettura, questo vuol dire molta cura del dettaglio che rendono la vettura, dal mio punto di vista, troppo “articolata”, però, vista la quantità di MINI COUNTRYMAN che si trovano per strada, è una vettura che piace, nonostante non sia per tutte le tasche.

Alla guida non è la prima MINI diesel che provo, ma è la prima diesel che mi trasmette un temperamento e un sound da benzina, la macchina ha accelerazione e ripresa notevoli, non da sportiva JCW , ma molto simile, e spostando la leva su sport, il sound è da JCW con la sola differenza che in rilascio non si sente “ lo scoppiettio” caratteristico delle Mini sportive a benzina.

Sono rimasta colpita dai consumi davvero bassi, se poi si considera che è una All 4 con trazione su tutte e 4 le ruote, ed è una vettura nel settore dei SUV cittadini, sono riuscita a fare delle medie da ben oltre i 16km/l.

Non ho esagerato con le accelerazioni e i precorsi cittadini, ma non sono nemmeno stata tanto sotto ai limiti autostradali Europee. 

Countryman

Per essere sinceri, la trazione integrale All4 non ho avuto modo di provarla in quanto il mio itinerario non prevedeva sterrati, neve e fango, quindi non posso darvi un parere sulla trazione, posso solo dire che la macchina è molto precisa e se si arriva un po’ troppo veloci nelle curve, nessun problema, il DNA MINI vi risolverà il problema tenendovi incollati alla strada.

Questo mix di trazione All 4 e settaggio delle sospensioni sono l’enorme differenza che le nuove MINI hanno con il passato.
Quel “saltellare” che era tipico delle mini ad ogni minima imprecisione del malto stradale, è quasi del tutto sparita. Avevamo già notato enormi migliorie nel testare la Clubman JCW con assetto rigido nella guida Sport e un assetto più morbido nella guida NORMAL , ma su questa Countryman il confort lo fa da padrone, ho fatto davvero tanti km e tra la seduta confortevole e il settaggio delle sospensioni ottimale, non mi sono minimamente pesati.

Una delle caratteristiche di questa vettura è uno sterzo un po’ duro, lo dico proprio da donna noi sicuramente lo percepiamo di più… ma sinceramente, abituarsi a questo sterzo è veloce, anche perché evita correzioni nervose che con una vettura così compatta tenderebbe a scuotervi di continuo.

L’elettronica di bordo è davvero tanta, e alcune funzioni andrebbero migliorate, tipo il cruise control adattivo, ho dovuto disinserirlo in quanto interveniva troppo spesso “leggendo” le vetture sulle altre carreggiate o che stavano percorrendo le uscite autostradali, quindi mi sono trovata più volte con la macchina che decelerava improvvisamente con davanti nessuno, spaventandomi, e per fortuna il traffico era davvero ridottissimo.

L’illuminazione notturna è ottima, i fari coprono tutta la strada con un ottima illuminazione. La telecamera di parcheggio ha un ottima definizione e ho notato che è anche posizionata bene in quanto , fatica a sporcarsi anche quando piove.

Come tutte le MINI moderne, tra cruscotto, plancia, pulsanti, joystick e chi più ne ha più ne metta, non è troppo intuitivo la gestione della parte mediatica di bordo però penso sia solo questione di abitudine, d’altronde sono davvero poche le case automobilistiche che hanno delle plance essenziali.

Il collegamento con il cellulare ha un’ottima acustica, il navigatore è aggiornato e ricco di informazioni, la radio DAB prende bene, tutto il resto, che è davvero tanto, per il nostro viaggio non ci è servito molto.

Countryman

Una cosa che ho notato differente pratica e meno invasiva rispetto alle altre mini è il Head up display che su questa Countryman è di facile lettura e non toglie visuale alla strada.

A Valencia percorriamo la strada che costeggia il complesso architettonico progettato da Santiago Calatrava a Città delle Arti e delle Scienze.

Una magnifica e radiosa opera, autentica città futurista, nuovo simbolo glorioso della Valencia contemporanea.

Lungo il nostro percorso non ci lasciamo sfuggire di vedere in Catalogna, a Figueres il Teatro-Museo Dalí  che si trova nella città natale del pittore.  Il museo è stato progettato e creato proprio da Salvador Dalí e costituisce di per sé l’oggetto surrealista più grande del mondo e sorge sulle rovine di quello che era l’antico teatro municipale della città, distrutto in un incendio.

A bordo
Gli interni sono molto curati, sportivi, ricchi ma non lussuosi. I sedili anteriori davvero comodi, le sedute posteriori spaziose, e un bel bagagliaio, soprattutto la zona “nascosta” sotto il piano di carico è davvero capiente, con addirittura la sciccheria del cuscino ribaltabile che permette di sedersi comodamente sul bordo del bagagliaio per gustarsi la partita di polo.

Peccato che il polo non è lo sport nazionale, e quindi questa seduta non avrà dei grandi utilizzi nel nostro mercato, anche perché l’apertura del bagagliaio non è altissima e si rischi di sbatterci la testa ogni volta, se non addirittura la fronte per le persone con altezze superiori a 175cm.

Countryman
Countryman

Unendo un design ricercato e proporzioni mascoline a uno spirito avventuroso, lei è la  vettura versatile il cui habitat naturale si trova sia tra le strade della città, che tra le vie di campagna… ideale per ogni tipo di viaggio, anche un lungo viaggio.

(articolo di Silvia Terraneo)

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