MotoGP, il Mondiale 2022 è pieno di Italia e Spagna: continua l’eterna sfida sulle due ruote

Il MotoGP è una competizione che appassiona migliaia di italiani, e che fa un po’ parte delle nostre tradizioni, aiutate dai successi tricolori del passato. Si tratta di...

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Il MotoGP è una competizione che appassiona migliaia di italiani, e che fa un po’ parte delle nostre tradizioni, aiutate dai successi tricolori del passato. Si tratta di uno sport che non passa mai di moda, e anche quest’anno sta riuscendo a garantire la giusta dose di adrenalina agli amanti delle due ruote. Si prospetta infatti un’annata all’insegna della competizione fra piloti italiani e spagnoli, con i primi nettamente avanti in quanto a vittorie. Vediamo quindi di andare ad approfondire questo tema.

La MotoGP 2022 divisa tra piloti italiani e spagnoli

Nella MotoGP, come in altri sport, c’è sempre stata una grande competizione tra piloti italiani e spagnoli. I due paesi hanno prodotto il maggior numero di campioni nella storia di questo sport, e non sorprende che siano ancora in lotta per la supremazia. Quest’anno, però, la situazione è un po’ diversa: da un lato è vero che iberici e tricolori continuano a sfidarsi in pista a suon di sgommate, ma dall’altro lato il favorito della competizione non appartiene né all’uno né all’altro paese. Come sottolineano anche i principali esperti di scommesse in Italia, infatti, il favorito per la vittoria finale è un pilota francese, ovvero Fabio Quartararo, che proverà a riconfermarsi dopo la vittoria nel Motomondiale 2021.

Anche se un pizzico di Italia la ritroviamo anche questa volta, considerando che Fabio ha origini siciliane. La situazione attuale parla attraverso le prestazioni delle moto e dei piloti, che come spesso accade vedrà vincere a fine stagione colui che sarà più costante. Oltre al francese, infatti, vanno segnalati i due italiani Bastianini e Bagnaia, che arriva da una vittoria sul circuito di Mugello su cui quest’anno non correrà l’F1. Fra gli spagnoli, invece, sono forti i nomi di Aleix Espargaro, Rins e, ovviamente, Marc Marquez. Per quel che riguarda il dualismo tra Italia e Spagna, si tratta di una questione fatta di luci e ombre. I piloti italiani in passato hanno vinto tantissimo, ma la nuova generazione di potenziali campioni sorride alla Spagna, che dal canto suo ha avuto il merito di coltivare un vivaio particolarmente prolifico.

Snocciolando qualche numero, la storia dice che gli italiani sono avanti per 80 titoli a 57, ma gli spagnoli vincono la classifica dei vincitori attualmente ancora in attività, ribaltando la situazione (17 a 5). Considerando tutte le classi, la Spagna resta avanti portandosi a 23 contro 11. La speranza, dunque, è che le nuove leve possano ripetere i successi del passato, creando così un terreno fertile per una nuova rinascita del movimento motociclistico italiano.

Valentino Rossi e le sue rivalità spagnole

Quando si parla di campioni tricolori, non si può ovviamente non citare il mitico Valentino Rossi, la cui carriera è stata costellata – oltre che dai successi – anche dalle numerose rivalità spagnole e non solo. Rossi ha infatti vissuto una carriera scontrandosi con altri campioni italiani come Capirossi e Biaggi, ma ha dovuto fare i conti anche con la Spagna, e nello specifico con Lorenzo, Marquez e Gibernau, quest’ultimo diventato appassionato di sci nautico e ciclismo.

Vecchie emozioni che tutti gli amanti delle due ruote possono comunque rivivere, grazie ai vari documentari che raccontano la vita sportiva di Valentino Rossi. Una vita sportiva che ha visto anche la presenza di altre bandiere, come quella giapponese, rappresentata da Ui e Tokudo, giusto per fare un esempio concreto. Occorre però ricordare che il vero duello di Valentino è rimasto fra i confini tricolori: si parla ovviamente della ferrea competizione con Max Biaggi, ritiratosi dalle corse oramai 17 anni fa. Una rivalità dentro e fuori dalle piste, al contrario della contesa con Capirossi, che si è sempre limitata all’asfalto. In conclusione, la storia della MotoGP parla a nostro favore, ma occorre comunque proseguire con le tradizioni.

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