Contro l’Atalanta il Monza vuole mettere fine al calvario

MONZA – Dopo quattro giri a vuoto, vittoria cercasi con urgenza. Per pulire la classifica da un sempre più fastidioso zero che vale a oggi l’ultimo posto. Per...

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MONZA – Dopo quattro giri a vuoto, vittoria cercasi con urgenza. Per pulire la classifica da un sempre più fastidioso zero che vale a oggi l’ultimo posto. Per mettere in cascina i primi punti della prima storica stagione in serie A. E per innaffiare di morale e fiducia nel futuro il prato di tutto l’ambiente.

Il Monza affronta lunedì 5 settembre alle 18.30 all’U Power Stadium l’Atalanta in un derby che si annuncia scoppiettante. Mister Giovanni Stroppa si presenta con l’innesto dei nuovi Gabriele Ferrarini e Armando Izzo chiamati con il compito di conferire vivacita alla manovra biancorossa.

Vero è che l’avvio del campionato ha riservato a Ciurria e compagni test di assoluta difficoltà, due su tutti Roma e Napoli, ma la squadra è chiamata a prendere il prima possibile confidenza con la nuova, prestigiosa famiglia calcistica pena un campionato sinonimo di patema quale è in effetti finora stato l’attuale.

Gli sprazzi di buon gioco non sono mancati, contro il Torino così come contro l’Udinese mentre contro Napoli e Roma la squadra è apparsa in pressochè totale balia degli avversari, ciò che occorre, e Stroppa non ha mancato di evidenziarlo, è la continuità e fiducia nei proprii mezzi. E un pizzico di ingenuità in meno, di quell’ingenuità che, tanto per capirsi, non ha permesso all’undici brianzolo di gestire il vantaggio acquisito contro l’Udinese e subito perso.

L’ Atalanta è formazione di blasone che, da alcuni anni, fa sentire la propria voce anche a livello europeo con risultati non propriamente di secondo piano. Per l’undici di Stroppa si configura un prezioso test di maturità con il quale tentare di dare finalmente una svolta a un campionato con cui ancora non è entrata in confidenza.

Occorre tempo? Sì, ma non all’infinito, perché le altre squadre galoppano. Occorre fare il campionato soprattutto sulle squadre di seconda fascia? Ni. Perché, se è vero che queste ultime appaiono, almeno sulla carta, più abbordabili, lo è altrettanto che i punti servono sempre. Quindi anche contro le squadre di blasone esiste l’imperativo di giocarsi il tutto per tutto.

L’Atalanta è certo tra queste squadre e lo ha confermato anche nel campionato attuale dove, in quattro gare, ha ottenuto tre poste piene (2-0 a Marassi contro la Sampdoria,1-0 al Bentegodi contro il Verona e 3-1 al Gewiss Stadium contro il Torino) e un pareggio (1-1 sempre in casa contro il Milan).

I PRECEDENTI

Venti le sfide tra Monza e Atalanta in cadetteria, e il bilancio parla di sei vittorie biancorosse, sette atalantine e sette divisioni della posta. Prima sfida andata in scena, quella del 3 maggio 1959 quando in terra orobica terminò con il punteggio di 1-1, ultima il 31 ottobre 1999 quando vinsero in terra brianzola i padroni di casa per 1-0.

IL PALMARES DELL’ATALANTA

La bergamasca calcio 1907, detta anche Dea dai suoi tifosi per via del personaggio mitologico a cui lega il suo nome, non ha mai vinto scudetti ma si è segnalata nelle ultime stagioni come una delle senatrici del calcio tricolore. Gli annali ricordano che mise le mani su una Coppa Italia nella stagione 1962-63 superando in finale il Torino con il punteggio di 3-1.

In panchina sedeva Paolo Tabanelli e della rosa facevano parte elementi di spicco come il portiere Pierluigi Pizzaballa, Angelo Domenghini che sarebbe poi diventato vicecampione del mondo con gli azzurri nel 1970 nella sfida finale persa per 1-4 dal Brasile, e Giorgio Veneri che sarebbe divenuto un apprezzatissimo allenatore.

Un’altra stagione memorabile fu certamente il 1987-88 quando, ancora in cadetteria, la squadra, perdendo la finale di Coppa Italia contro il Napoli, conquistò comunque l’accesso alla Coppa delle Coppe per il fatto che i partenopei presero parte alla Coppa dei Campioni ora Champions League.

Il cammino della squadra, il cui allenatore era un “certo” Emiliano Mondonico che da queste parti non hanno mai dimenticato né mai dimenticheranno, fu di quelli imperiosi: eliminarono infatti nell’ordine i gallesi del Mertyr Tydfil, i ciprioti dell’Ofi Creta, i portoghesi dello Sporting Lisbona fino ad approdare alla semifinale dove si videro sbarrare la strada della finale dai belgi del Malines futuri detentori del trofeo.

Di quella squadra facevano parte nomi altisonanti come il nazionale svedese Glenn Stromberg, Ottorino Piotti che fu anche portiere del Milan, Carlo Osti con trascorsi anche alla Juventus, Cesare Prandelli che sarebbe divenuto apprezzato allenatore anche della nazionale azzurra e l’attaccante Giuseppe Incocciati di cui si ricordano anche trascorsi con il Milan.

I nerazzurri orobici sono poi giunti terzi in campionato nel 2018-19-2019-20 e 2020-21 e hanno al loro attivo anche tre partecipazioni in Champions League, due in Coppa Coppe e cinque in Europa League. Negli ultimi anni la squadra porta l’impronta di un altro personaggio che a Bergamo è divenuto un eroe, il tecnico Gianpiero Gasperini. (articolo di Cristiano Comelli)

L’ARBITRO

Sarà il signor Juan Luca Sacchi della sezione di Macerata

LE PROBABILI FORMAZIONI

MONZA: Di Gregorio, Marrone, Caldirola, Carlos Augusto, Birindelli, Colpani, Sensi, Valoti, Molina, Petagna, Caprari. All. Giovanni Stroppa.

ATALANTA: Musso, Okoli, Demiral, Toloi, Zappacosta, Koopmeiners, De Roon, Soppy, Pasalic, Ederson, Zapata. All.Gianpiero Gasperini.

DATA, ORA E LUOGO

Lunedì 5 settembre alle 18.30 all’U Power Stadium

Photocredits (sito AC Monza)

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