Vimercate, chiude alle auto la “Cavallera”: sarà solo ciclopedonale

L’Amministrazione Comunale di Vimercate vuole chiudere alle auto la strada comunale della Santa, dedicarla esclusivamente al transito ciclo-pedonale e predisporla per una futura piantumazione di un doppio filare...

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L’Amministrazione Comunale di Vimercate vuole chiudere alle auto la strada comunale della Santa, dedicarla esclusivamente al transito ciclo-pedonale e predisporla per una futura piantumazione di un doppio filare alberato.

Secondo il Comune, la riqualificazione e declassificazione della strada della Santa potrà incrementare la mobilità sostenibile e recuperare la naturalità in ambito agricolo nelle aree esterne all’abitato.

I possibili effetti sul traffico conseguenti alla chiusura alle auto della strada della Santa, sono stati valutati con rilievi e simulazioni modellistiche e si ritiene possibile declassificare la strada comunale della Santa da “strada locale extraurbana” a “Itinerario ciclopedonale”.La strada sarà pertanto chiusa al transito veicolare e pedonale a partire da lunedì 6 maggio. A partire da questa data inizieranno i lavori di rimozione dell’asfalto bituminoso ai lati della strada, così da consentire la successiva piantumazione. Entro l’estate la strada sarà riaperta al solo transito ciclopedonale, fatta eccezione per i mezzi agricoli autorizzati. La piantumazione avverrà nel tardo autunno, quando le condizioni saranno ideali per l’attecchimento delle nuove essenze.

Dichiara il Sindaco Francesco Sartini: «Con questo intervento restituiamo la strada della Santa alla sua originaria vocazione agricola e creiamo un percorso ciclo-pedonale di pregio. Eliminiamo inoltre una fonte di pericolo, essendo la strada stretta e con una visuale in certi punti insufficiente. Le analisi dei flussi di traffico ci rassicurano sulla bontà della decisione presa.

Aggiungo che la possibilità di percorrere la strada con i veicoli e l’assenza di abitazioni induce molti incivili a considerarla una sorta di discarica abusiva. Infine, allargando l’orizzonte, vorrei sottolineare il fatto che le giovani generazioni stanno manifestando in tutto il mondo per ricordarci che è arrivato il momento di rinunciare a qualche comodità (e in questo caso si tratta di una rinuncia davvero piccola) per tornare a occuparci dell’ambiente in cui viviamo, riscoprendo forme di mobilità più sostenibile».

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