La Provincia di Monza e Brianza si prepara alla Fase2

La Provincia di Monza e Brianza si prepara al post emergenza analizzando le possibile ricadute sul lavoro e i livelli occupazionali causate dalle misure di prevenzione del Coronavirus. Dai...

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La Provincia di Monza e Brianza si prepara al post emergenza analizzando le possibile ricadute sul lavoro e i livelli occupazionali causate dalle misure di prevenzione del Coronavirus.

Dai primi dati elaborati dall’Osservatorio del Mercato del Lavoro MB, riferiti al 2019, si confermava per la Provincia MB un quadro di dinamicità del territorio con il tasso di occupati al 68.4%; il tasso di disoccupati al 7% e in generale un tasso di attività, inteso come forza lavoro (occupati + disoccupati), pari al 73,5%.

Questi dati, che sarebbero stati presentati nel corso del mese corrente, hanno subito nei primi mesi del 2020, alla luce della emergenza da Covid-19, un significativo cambiamento portando a dover analizzare con criteri nuovi lo scenario economico-sociale della Brianza.

Con questa riflessione si sono aperti i lavori del Tavolo di concertazione Provinciale per il Lavoro e la Formazione convocato questa mattina dalla Provincia MB per un primo confronto sulla situazione economica e lavorativa In Brianza in relazione alla emergenza sanitaria da Covid-19.

Presenti in videoconferenza il Presidente Luca Santambrogio, il Direttore del Settore Risorse e Servizi ai Comuni Erminia Zoppè, i consiglieri provinciali e i rappresentanti di Prefettura, Camera di Commercio, Ats, Inps, Inail, Api MB, Confcommercio MB, Assolombarda MB, CNA MB, Confcooperative MB, Apa Confartigianato MB, Unione Artigiani Monza, CGIL Monza e Brianza, Cisl Monza lecco, UIL Monza, Afol Monza e Brianza, la Consigliera di parità, rappresentanti di Amnil, Confimi, Confesercenti, Consulenti del lavoro, i presidenti degli ambiti territoriali.

Afol Monza e Brianza ha presentato le modalità con cui sarà possibile leggere l’attuale contesto economico in lockdown ponendo attenzione sul criterio della condizione distinguendo tra persone che devono lavorare garantendo i servizi essenziali, persone che lavorano, persone impiegate in settori a rischio chiusura e lavoratori a casa a seguito delle chiusure obbligate. Solo in Lombardia gli occupati dipendenti che non lavorano e che sono a rischio di chiusura dell’attività economica rappresentano una percentuale pari al 15,4%.

E’ stato poi simulato l’impatto della pandemia sull’occupazione/disoccupazione nella provincia MB secondo la legge di A.M. Okun, per la quale la variazione del PIL ha effetto sull’andamento della disoccupazione.

Sono stati simulati due scenari estremi: una variazione del -1% causerebbe un tasso di disoccupazione del 7,75% con un numero di disoccupati pari a 32.493 unità (una variazione rispetto al 2019 di 3.339); una variazione del -13% del PIL porterebbe il tasso di disoccupazione al 10,49% con 43.961 disoccupati (una variazione rispetto al 2019 di 14.807 unità con una crescita superiore al 50,8%).

“Le riflessioni di tutti i soggetti coinvolti sono partite da questa simulazione che, in un contesto ancora poco definito, ci indica una certezza: niente sarà come prima e dobbiamo imparare in fretta a leggere i segni che emergono dal nuovo scenario economico sociale che il Covid ha determinato. Tra le altre poche certezze, purtroppo, è emerso che molte imprese non ce la faranno, perché arrivano da situazioni di crisi precedente, con ricadute in termini di disagio sociale ed urgenza di reintegrazione che dobbiamo essere capaci di affrontare tempestivamente. – spiega il Presidente Luca Santambrogio – Questa mattina abbiamo aperto una fase di ascolto di tutti gli stakeholder che è fondamentale per orientare le azioni a sostegno della ripresa, considerando che l’emergenza sanitaria non è ancora alle spalle. La Provincia ha un ruolo importante in questa fase delicata per elaborare strategie condivise in tema di sicurezza, salute, ripresa con attenzione alle nuove fragilità”.

Dal tavolo sono emersi alcuni temi su cui si dovranno concentrare azioni conoscitive e strategie:

analisi dell’impatto occupazionale dopo il coronavirus
trend occupazione
lavoro e sicurezza
ricorso agli ammortizzatori sociali
politiche attive a supporto del rinserimento lavotarivo e degli occupati sospesi
scoraggiamento lavorativo che riguarda la sospensione della ricerca del lavoro (secondo uno studio di Bankitalia la ricerca dei nuovi lavori sono crollate del 39% a marzo)
supporto di una nuova riorganizzazione del lavoro
impatto della digitalizzazione e dello smart working
nuova scuola a distanza e conseguenze su modalità didattiche
riconoscimento e necessità di nuovi profili professionali per accompagnare tali processi

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