Estetisti e parrucchieri chiusi? Esplode il lavoro nero

L’allarme parte dalla Unione Artigiani: ogni giorno vanno in fumo 3 milioni di euro a Monza Brianza e nel milanese per la chiusura forzata del settore dei servizi...

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L’allarme parte dalla Unione Artigiani: ogni giorno vanno in fumo 3 milioni di euro a Monza Brianza e nel milanese per la chiusura forzata del settore dei servizi alla persona.

Marco Accornero, Segretario Generale di Unione Artigiani Milano Monza-Brianza, esprime la propria vicinanza a “parrucchieri, estetisti. barbieri, massaggiatori, manicure, tatuatori, piercer e anche ai toelettatori di animali. Tutti servizi artigiani alla persona costretti alla chiusura e che si sentono beffati e abbandonati. Una situazione che fa esplodere il lavoro nero a domicilio moltiplicando i rischi di contagio.”

“Il settore dei servizi artigiani alla persona, messo a durissima prova nel primo lock-down, è di nuovo in ginocchio – continua Accornero – i nostri imprenditori hanno investito i pochi guadagni del 2020 per adeguarsi ai protocolli di sicurezza per personale e clientela, applicandoli con grande efficacia e senso di responsabilità. I dati Inail confermano che queste attività non sono mai diventate focolai di contagio. Tutto questo non è servito a nulla”.

“Ora queste nuove chiusure stanno facendo esplodere il lavoro nero a domicilio, ancora più pericoloso perché – per definizione – illegittimo e fuori controllo. Paradossalmente, il provvedimento del Governo fa aumentare il rischio di contagio che le nostre imprese riuscivano a prevenire. Storture che ci fanno perdere speranze ed energie nonostante tutto il nostro sacrificio per la sicurezza della collettività e il futuro della nostre imprese.”

“In questo momento c’è l’assoluta necessità di ricevere i ristori, adeguati e veloci, e di un piano vaccinale certo. Le aziende artigiane – conclude il Segretario Accornero – voglio pagare i fornitori e contribuire all’economia di mercato nella quale crediamo. Chiediamo a Governo e Regione Lombardia di essere al nostro fianco per ripianificare anche il pagamento delle imposte e intervenire con nuove forme di sostegno. Siamo nuovamente davanti al burrone: dopo questo lock-down molte nostre imprese rischiano di non riuscire più a rialzare la cler”.

Foto di Social Butterfly da Pixabay

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