Brianza Restart, obiettivi scuola e lavoro

L’obiettivo lavoro per i giovani deve essere inteso come una sfida che aiuta a crescere, un diritto che appartiene a ciascuno per “organizzare” la speranza in un momento...

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L’obiettivo lavoro per i giovani deve essere inteso come una sfida che aiuta a crescere, un diritto che appartiene a ciascuno per “organizzare” la speranza in un momento in cui si sentono mortificati dalla situazione che si è creata a causa della pandemia.

Per questo istituzioni e realtà educative devono fare sistema per rimettere la scuola al primo posto e acquisire tutte le conoscenze per accompagnare i giovani a decifrare i loro sogni, che non devono restare nel cassetto, ma devono diventare un progetto concreto di vita.

Partendo da differenti prospettive questo è il punto di convergenza delle riflessioni condivise con i Sindaci, i Dirigenti scolastici, i referenti dei Centri di formazione professionale e i partecipanti al tavolo di Concertazione Formazione Lavoro invitati dalla Provincia MB e da Afol MB al webinar formativo sui temi giovani – scuola e giovani – lavoro dal titolo “La scuola oggi. Le competenze del futuro. Il lavoro che cambia proposto nel contesto del patto BrianzaRestart.

In particolare si tratta di una azione prevista nell’impegno n. 5 “collaborare per la continuità dei percorsi formativi e la spendibilità delle competenze nel mondo del lavoro”:

“Quando abbiamo siglato il patto lo scorso luglio avevamo la prospettiva di un nuovo anno scolastico in partenza: un anno che accanto alla ripresa delle lezioni in presenza avrebbe rivisto l’attivazione di tutte quelle attività come i tirocini curricolari ed extra curricolari, i progetti di alternanza, i contratti di apprendistato e l’opportunità di avviare nuove forme di collaborazione, come le academy e i project work. Ci siamo trovati ad affrontare invece un altro anno scolastico fatto di continui stop and go e tanti, tantissimi nuovi problemi da affrontare. E di tante occasioni perse, in termini di formazione e crescita” – spiega il Presidente della provincia MB Luca Santambrogio – “Crediamo che di fronte a questo contesto nuovo anche per noi che abbiamo responsabilità decisionali sia necessario essere aiutati a trovare gli strumenti giusti per decifrare i cambiamenti che la pandemia sta portando al mondo del lavoro che rischia di escludere sempre più i giovani e la realtà della scuola che deve essere pronta ad un nuovo passo. Ecco perché abbiamo proposto una serata di formazione per gli “addetti al settore” e sono contento della grande partecipazione. Anche così dimostriamo di lavorare tutti nella stessa direzione per sostenere il lungo percorso di crescita dei giovani che non è più simboleggiato da una strada lineare, seppur in salita ma assomiglia sempre più ad un labirinto che può essere attraversato solo se si viene orientati nel mondo corretto”.

Leggere il lavoro che cambia: Il mondo del lavoro stava cambiando prima della pandemia e quando avremo superato l’emergenza sanitaria ci troveremo di fronte un mercato del lavoro in forte trasformazione in cui le professioni così come le intendiamo sono destinate a cambiare: di questo assunto devono essere consapevoli i giovani le cui aspettative, nel momento in cui guardano al mercato del lavoro, sono ancora legate ad una visione “statica” del lavoro che li induce a ricercare “il posto di lavoro” – possibilmente stabile nel tempo – piuttosto che a sviluppare una professionalità capace di adeguarsi ai mutamenti dei contesti lavorativi.

Accanto alla capacità di presidiare il contenuto tecnico professionale del lavoro – le cosiddette hard skills – diventa fondamentale disporre di quell’insieme di capacità che permettono l’adattamento ai mutamenti dei contesti, il fronteggiamento di situazioni complesse e di sistemi di relazione articolate. Anche in questo caso non si tratta di adottare visioni rigidamente ancorate a classificazioni formali, magari contrapponendo hard skills – le competenze connesse ai contenuti tecnico professionali del lavoro – alle soft skills – le competenze di tipo trasversali concernenti attitudini, “stili” e modalità di porsi nelle situazioni di lavoro ed all’interno di contesti organizzativi, ma riconoscere che è il diverso mix di competenze che determina il cambiamento del profilo professionale e che gli attuali sistemi di classificazione ed inquadramento delle professioni non permettono una lettura qualitativamente efficace dei mutamenti in atto e futuri.

Dagli esperti è arrivato l’invito di riflettere su come sono strutturati i percorsi di istruzione e formazione ancora fortemente centrati sull’apprendimento formale, su come la logica dell’alternanza deve diventare una modalità di progettazione e realizzazione dei percorsi di apprendimento, anche valorizzando esperienze che avvengono “fuori” dei curricula (volontariato, ecc.), o in forme e momenti ad essi “aggregati” ma sempre “estranei” (tirocini).

La vera sfida non è quindi individuare le “competenze del futuro” ma attrezzarsi per costruire ed offrire percorsi di apprendimento capaci di attivare nei giovani quella capacità di acquisire le risorse – in termini di competenze tecnico-professionali e competenze trasversali – necessarie ad affrontare contesti di azione diversi.

Durante la serata è stato presentato il Report “i giovani e il lavoro che cambia in provincia di Monza e Brianza: ripensare le competenze futuro” a cura di Pin, polo Universitario Città di Prato. Il Report è disponibile online: https://www.provincia.mb.it/Temi/Lavoro/i-dati-del-mercato-del-lavoro/i-giovani-e-il-lavoro-che-cambia-nella-provincia-mb/

Il Report in pillole:

giovani nel mercato del lavoro nella provincia di Monza Brianza (avviati 2019-2020 e saldi; incidenza dei tirocini) a confronto con il fabbisogno 2020:

i settori che registrano il maggior numero di ingressi di giovani (fino a 29 anni) sono quello dell’Istruzione (che risulta il primo settore di avviamenti dei giovani nel 2020 mentre era il terzo nel 2019) dei Servizi di ristorazione (che risultava nel 2019 in assoluto il settore con il maggior numero di ingressi dei giovani), il settore del Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e motocicli) ed il settore delle Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese. le dinamiche degli avviamenti dei giovani tra 2019 e 2020 vedono un incremento significativo da un anno al successivo nelle Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico, che passano da un totale di 314 avviati ne 2019 a 1.460 avviati nel 2020.

Differenze di genere: In tutti i settori il numero dei giovani avviati maschi prevale rispetto a quello delle femmine, ad eccezione del settore dell’Istruzione – dove la prevalenza della componente femminile è netta in entrambi gli anni – e del Commercio al dettaglio, ma limitatamente all’anno 2019.

I primi tre settori con il maggior numero di ingressi di giovani nei due anni, erano anche quelli in cui, nel 2019, la tenuta dell’occupazione dei giovani era più solida, invece, per i Servizi di ristorazione i saldi sono nettamente negativi (-492), si mantengono positivi, invece, nell’Istruzione e nelle Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico.

Nel 2019 si contano 20.018 avviamenti di maschi contro i 18.664 di avviamenti femminili; nel 2020 si scende a 17.251 avviamento maschili e 14.633 avviamenti femminili.

Foto di Claudio_Scott da Pixabay

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