Moschee, approvata mozione Lega in consiglio regionale

Approvata, martedì 11 Settembre, da parte del Consiglio regionale, la mozione sui luoghi di culto presentata dal gruppo della Lega, che impegna la Giunta a proseguire nell’attività di censimento dei...

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Approvata, martedì 11 Settembre, da parte del Consiglio regionale, la mozione sui luoghi di culto presentata dal gruppo della Lega, che impegna la Giunta a proseguire nell’attività di censimento dei centri culturali islamici, già avviata nella X legislatura.

La mozione prevede inoltre che Regione Lombardia provveda ad elaborare una procedura di controllo dei testi utilizzati negli stessi luoghi di aggregazione e a valutare la creazione di un registro ufficiale degli imam impegnati nelle attività culturali e religiose. 

“Con la mozione, spiegano i consiglieri regionali del Carroccio Andrea Monti e Massimiliano Bastoni, abbiamo chiesto alla Giunta di proseguire nel censimento dei centri culturali islamici presenti sul nostro territorio; di creare un registro ufficiale, anche su base volontaria, degli imam che animano tali associazioni e di valutare l’inserimento nel Regolamento Edilizio Tipo l’obbligo di installazione di telecamere all’interno di tali strutture”.

Si tratta di una mozione sottoscritta da tutto il Gruppo Lega e che tocca un problema particolarmente importante e sentito, non solo a Milano e in Lombardia, ma anche a livello nazionale”, spiegano i consiglieri del Carroccio.

 

Che aggiungono: “Proprio oggi sono passati 17 anni dall’attentato delle Torri Gemelle e occorre tenere a mente che la minaccia terroristica è più pericolosa come mai. Dopo al Qaeda è venuto l’Isis, che pur avendo messo da parte la velleità di costituire uno Stato islamico, ha tutt’altro che abbandonato la lotta contro l’Occidente. Questo tipo di attacchi nasce dalle cosiddette cellule dormienti che, come assodato, spesso trovano formazione e terreno fertile proprio in certi centri islamici, anche della nostra Lombardia. Questa mozione contiene dunque alcuni passaggi importanti e ragionevoli, come quello del controllo dei testi utilizzati per i corsi di tipo scolastico. Viene da sé infatti comprendere come, spesso in base ai finanziatori esteri, venga determinata una certa linea ideologica, più o meno rigida”.

 

Riteniamo che chi non abbia nulla da nascondere non possa essere contrario anche rispetto a controlli più stringenti, come l’installazione di telecamere. Sono questioni di buon senso e non possiamo che essere soddisfatti anche per la mancanza di polemica riscontrata nel corso del dibattito su temi che riguardano la sicurezza e la convivenza nella nostra Regione. Nel nostro Paese”, continuano Monti e Bastoni, “si è silenziosamente sviluppata una rete di centri islamici, molti dei quali fuorilegge. Queste realtà si spacciano per associazioni culturali ma in realtà sono vere e proprie moschee abusive. E troppo spesso alcune di esse sono gestite da associazioni vicine all’estremismo islamico”.

 

Molti di questi centri vivono nella più totale illegalità, creando tra l’altro problemi di convivenza e disagi sociali ai cittadini. Per questo abbiamo chiesto anche l’avvio di un percorso che porti all’elaborazione di una procedura di controllo di ciò che viene insegnato in questi centri: c’è un rischio appurato di avvicinamento di talune associazioni alle frange estreme come i salafiti e la Fratellanza Musulmana. Facendo nostre le parole di Magdi Allam, dobbiamo guardare in faccia l’islamismo presente a casa nostra”, chiosano Monti e Bastoni.

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