Le gambe dei tedeschi fanno “Giacomo Giacomo”

di Alberto Comuzzi – Il 26 Maggio 2019, ventiquattro popoli d’Europa saranno chiamati a rinnovare il Parlamento europeo che rappresenta 530 milioni di cittadini. Una recente indagine condotta in...

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di Alberto Comuzzi – Il 26 Maggio 2019, ventiquattro popoli d’Europa saranno chiamati a rinnovare il Parlamento europeo che rappresenta 530 milioni di cittadini.

Una recente indagine condotta in Germania ha messo in luce che il 62 per cento degli europei, il più alto livello degli ultimi 25 anni, è favorevole alle attuali istituzioni del Vecchio Continente; percentuale che sale all’81 per cento nei sedici stati federali (Länder) della Germania.

I dati non sorprendono e confermano sostanzialmente l’attuale situazione di un’Europa “a trazione tedesca”. Mercoledì 17 Ottobre, nell’Ufficio della Comunità europea a Berlino è stato presentato il programma che il Governo tedesco ha messo a punto in previsione delle elezioni del prossimo anno per consolidare la positiva opinione dei propri cittadini nei confronti delle istituzioni europee.

Si tratta di una poderosa macchina organizzativa destinata a coinvolgere ottanta milioni di tedeschi.

Oltre a forum con cittadini e seminari con giornalisti, sono previsti, entro il 18 Aprile 2019, giorno in cui si concluderà il lavoro dell’ottava assemblea europea, speciali focus rivolti ai giovani che voteranno per la prima volta, agli studenti, agli opinion leader e ai pensionati.

Sono stati stanziati poi fondi per campagne gestite da giovani volontari impegnati a sensibilizzare i cittadini residenti sia nelle grandi città, sia nei più remoti centri abitati.

Messaggi per aiutare l’opinione pubblica ad interrogarsi sul quesito “Che cosa fa l’Europa per me?” (con risposte mirate su temi sensibili come la tutela della salute e lo sviluppo dell’agricoltura) saranno diffusi attraverso spot in televisione, alla radio e nei social media. Per non lasciare nulla d’intentato il programma federale tedesco, basato su 1.400 dossier preparati dai servizi di ricerca del Parlamento europeo, prevede inoltre, una campagna sui giornali studenteschi e un serie di seminari tenuti da giornalisti a Bruxelles, Strasburgo e in diverse città tedesche.

Con la proverbiale meticolosa organizzazione teutonica le autorità tedesche hanno anche concentrato in otto temi – presentati con una precisa gerarchia – la loro campagna elettorale. Il primo posto spetta ai migranti (questione su cui è franata la maggioranza del Governo Merkel), il secondo alla protezione del potere d’acquisto dei cittadini/consumatori e, a seguire gli altri posti dal terzo all’ottavo, ai temi del welfare, dalle variazioni climatiche, dalla crescita economica, della sicurezza, dei diritti umani per concludere con il futuro d’Europa.

Sui tedeschi si possono avere le opinioni più varie, ma non si può non riconoscere a loro la serietà con cui affrontano i problemi. L’unità europea è un loro interesse primario e, consapevoli di ciò, la difendono con determinazione.

Autorevoli esponenti delle élite tedesche, seppure a denti stretti, ammettono però che il futuro dell’attuale Europa è estremamente incerto.

In altre parole: l’Europa del dopo 26 Maggio 2019 difficilmente sarà ancora a sola “trazione tedesca”. Ecco perché nei temi della campagna mediatica, Merkel e compagni mettono all’ottavo e ultimo posto il futuro dell’Ue.

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