Motociclismo, 100 anni di Bergamo San Vigilio

100 anni sono un traguardo straordinario e celebrarli nel migliore dei modi è importante. È per questo che – per l’edizione 2023 della Rievocazione della Bergamo San Vigilio -Memorial...

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100 anni sono un traguardo straordinario e celebrarli nel migliore dei modi è importante. È per questo che – per l’edizione 2023 della Rievocazione della Bergamo San Vigilio -Memorial Dino Sestini – il Club Orobico Auto Moto d’Epoca di Pedrengo, ha voluto fare le cose in grande, non solo per il compleanno che più tondo non si può, ma anche per onorare la memoria del suo primo vincitore e personaggio che, per Bergamo, sarebbe diventato mecenate: Dino Sestini, fondatore della SIAD, in sella alla sua moto, una Indian da lui preparata, si aggiudicò la gara nel 1923.

All’epoca questa, era ancora un evento pioneristico e avventuroso che si svolgeva su un percorso di 4 km, ovviamente sterrato, che collegava Bergamo al suo colle più alto, San Vigilio e il suo castello. A distanza di 100 anni, la Bergamo San Vigilio, la gara più antica della città, merita di essere riscoperta tramite un evento come questo, che ha anche l’importante valenza di ricordare e celebrare la figura di Dino Sestini.

La Giornata è iniziata in piazza della Liberta con le iscrizioni delle moto partecipanti – di tutti i tipi e le epoche, dalle più anziane degli anni ’20 fino ai modelli più recenti e performanti, passando per un esercito di Vespa – e la partenza alle ore 9.00. subito musi puntati verso San Vigilio, raggiungendo le mura attraverso la Porta Sant’Agostino, per poi proseguire verso le valli bergamasche, con tappa a Roncola-San Bernardo, dove, durante l’aperitivo al ristorante “Al Botto”, i centauri hanno potuto ammirare lo splendido panorama, complice anche una stupenda giornata di sole.

Dopo la sosta, la viariopinta carovana composta da 160 moto – italiane come Moto Guzzi, Laverda, Gilera, MV Agusta, Moto Morini, Aprilia ma anche straniere di tutti i tipi come Indian, Rudge, BSA, Triumph, Ariel, Norton, Honda, Suzuki, solo per citare le più celebri – è ridiscesa in direzione Bergamo per l’arrivo in Città Alta, dove le moto sono state esposte in piazza Mercato del Fieno.

Al buffet finale e alle premiazioni che si sono tenute nella splendida cornice del Chiostro del Convento di San Francesco, ad accogliere i partecipanti Roberto Sestini (anche lui grande sportivo, da ragazzo recordman e campione italiano di motonautica), figlio di Dino, che ha voluto omaggiare ogni singolo partecipante con una medaglia che raffigura suo papà all’epoca della vittoria. “Mio padre sarebbe orgoglioso di tutto questo” – ha dichiarato Sestini – “per lui lo sport e la cultura erano vitali e tutto ciò che era in grado di coinvolgere la cittadinanza, lo rendeva felice”. Sestini ha poi invitato i partecipanti a visitare le due mostre ospitate nel complesso di San Francesco, quella fotografica della Famiglia Sestini e quella “Cultura d’Impresa”, dedicata all’evoluzione industriale della provincia.

All’evento era presente anche un altro bergamasco d’eccezione, il campione di motociclismo Edoardo Dossena, vincitore del Campionato Italiano Regolarità nel 1967 e di ben 8 medaglie d’oro alla Sei Giorni Internazionale.
Soddisfatto l’organizzatore e presidente del Club Orobico Ugo Gambardella: “Ringrazio la famiglia Sestini perché è sempre sensibile alla promozione della Cultura del Motorismo Storico e sono contento che questa antica gara, sia stata riconsegnata alla cittadinanza di Bergamo. È la soddisfazione che più di tutte ci ripaga della fatica e dell’impegno che il Club infonde nell’organizzare eventi”.

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