Titoli big tech: cosa aspettarsi nei prossimi mesi dalle azioni Meta?

La reporting season delle quotate statunitensi relativa al primo trimestre dell’anno è stata decisamente sottotono: gli analisti finanziari erano particolarmente interessati ad avere evidenza dei dati delle società...

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La reporting season delle quotate statunitensi relativa al primo trimestre dell’anno è stata decisamente sottotono: gli analisti finanziari erano particolarmente interessati ad avere evidenza dei dati delle società in una fase particolarmente complessa –deterioramento quadro macroeconomico e crisi geopolitica– e le loro aspettative sono state in gran parte confermate. Il focus è stato incentrato soprattutto sui titoli big tech in quanto appartenenti al comparto che, da quando è iniziata la correzione sui mercati finanziari, ha sofferto più di tutti e tra le aziende del gruppo FAANG -Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Google– è stato Facebook Meta a sorprendere in positivo addetti ai lavori e semplici investitori. La creatura di Mark Zuckerberg, infatti, nonostante abbia registrato ricavi sotto le attese -27,9 miliardi di dollari-, ha maturato utili superiori alle stime, infiammando Wall Street come non succedeva da un po’ di tempo.

Le quotazioni delle azioni di Facebook, dopo il violentissimo sell off delle scorse settimane, non sono più riuscite a chiudere il gap con il minimo giornaliero del 2 Febbraio, fornendo un brutto segno di debolezza. Da un punto di vista tecnico ha preso forma una configurazione che gli analisti definiscono island, tuttavia, per capire se si tratti di un reversal pattern, è saggio attendere la rottura nell’area di congestione; un eventuale break down, infatti, potrebbe essere foriero di ulteriori approfondimenti ribassisti. Sotto il profilo fondamentale, invece, la società ha delle proiezioni di fatturato per il prossimo Quarter leggermente superiori al precedente comunque al di sotto delle attese degli analisti, ciononostante pesino Zuckerberg è parso cautamente ottimista sul momento della società in quanto, malgrado gli effetti negativi della congiuntura, la roadmap dei progetti di lungo termine procede senza intoppi.

I canali operativi per investire su Facebook

Facebook, pur tra tante difficoltà, mantiene un forte appeal tra gli investitori, non a caso il titolo risulta uno dei più negoziati al Nasdaq, il paniere del settore tecnologico di cui fa parte. Sebbene la piazza di scambio regolamentata sia utilizzata con maggior frequenza per acquistare l’azione, è opportuno evidenziare come vi siano altre soluzioni operative egualmente efficienti, ma che presentano costi commissionali estremamente contenuti.         I broker online, nella fattispecie, consentono a chi è interessato alle azioni Meta (Facebook) di acquistarle attraverso i circuiti over the counter, pertanto i risparmiatori hanno il vantaggio di poter trattare frazioni del prezzo unitario della stock e di vedersi applicato uno spread tra i livelli bid e ask del sottostante in sostituzione della fee di compravendita.

Il conto trading offerto dai broker non prevede spese di apertura, di gestione del rapporto e soprattutto è a titolo gratuito il rilascio della piattaforma di negoziazione. Il tool grafico, in particolare, permette di effettuare analisi sull’evoluzione dei prezzi dell’azione, per approntare una strategia di investimento, e consente la disposizione degli ordini con estrema maneggevolezza. Gli utenti interessati a testare le funzionalità dell’infrastruttura tecnologica, prima di procedere con la sottoscrizione del servizio, possono sfruttare gli account demo, che presentano le medesime caratteristiche del TOL standard, ma sono alimentati con fondi virtuali proprio per non rischiare il proprio capitale nella fase di test.

Facebook: costruire una diversificazione multi-Strategy

 

Un aspetto interessante dei broker è online è rappresentato dalla possibilità di creare una diversificazione multi-strategy sui titoli Facebook: difatti, selezionando un intermediario che nella gamma dei servizi offre sia la negoziazione dei Contratti per Differenza sia la compravendita in modalità Direct Market Access, gli investitori hanno la facoltà di combinare due approcci operativi diametralmente opposti, ma allo stesso tempo complementari.

Sfruttando il canale di accesso al mercato DMA, si può creare un’allocazione strategica, visto che lo stesso non richiede spese di rollover per l’immobilizzazione, mentre attraverso la replica sintetica dei CFD si può allestire all’occorrenza una copertura tattica, sfruttando i meccanismi di leva finanziaria e di short selling.

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