Seregno “Little Bubu” una favola vera che diventa progetto

Quella di “Little Bubu” è una storia vera che sembra una favola, raccontata dal sindaco Alberto Rossi sui suoi profili social. Little Bubu è un orsacchiotto di peluche...

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Quella di “Little Bubu” è una storia vera che sembra una favola, raccontata dal sindaco Alberto Rossi sui suoi profili social. Little Bubu è un orsacchiotto di peluche disperso in un parcheggio sotterraneo, raccolto dal sindaco stesso e portato a nuova vita dagli operatori di Gelsia Ambiente, la società che gestisce i servizi di igiene ambientale per il Comune di Seregno.

Questa “favola” è apparsa subito molto bella, tanto da innescare spontaneamente in alcuni cittadini il desiderio di darle un seguito. Per fare qualcosa di bello per la città, in particolare per i bambini, e per incentivare tutti ad una riflessione sulla dimensione della cura degli altri e della comunità in cui si viva.

Little Bubu, in poco tempo, è diventato un prodotto editoriale (scritto da Andrea Di Cianni e illustrato da Maria Silva) ed un cortometraggio (curato da Riccardo Biancorosso e Davide Crippa). L’opuscolo con la favola “My little Bubu” sarà distribuito ai bambini di tutte le scuole dell’infanzia e primarie della città, accompagnato da una proposta di concorso di disegno, con in palio alcuni piccoli “Little Bubu” ed alcune borse di studio per corsi di teatro offerte dall’Associazione Cartanima.

Il progetto è stato reso possibile grazie al coinvolgimento e alla sponsorizzazione di Aeb e Gelsia Ambiente. Questa la storia di Little Bubu, raccontata dal sindaco Alberto Rossi:

Un paio di settimane fa, più o meno, esco tardi dall’ufficio, scendo nel parcheggio di piazza Risorgimento, e sulle scale trovo un orsacchiotto di peluche per terra, abbandonato. Ho pensato al bimbo che lo aveva perso, e mi sono chinato per raccoglierlo. Poi mi sono reso conto che era molto malconcio, sporco, infeltrito e parecchio bagnato: da buttare, insomma, completamente irrecuperabile. L’ho raccolto e messo in un sacchetto che avevo nello zaino, con l’idea di gettarlo via, e l’ho portato con me senza più pensarci.

“Il giorno dopo, arrivando in ufficio, incontro una persona di Gelsia Ambiente. Non so perché, mi viene in mente che ho ancora l’orsetto nello zaino, e lì per lì mi viene, mentre lo saluto, di dargli l’orsetto. “Sarebbe da buttare, ma magari riuscite a far qualcosa. Alla fine non raccogliete solo i rifiuti, ma con la filiera della differenziata recuperate la parte utilizzabile delle cose: è dura, ma magari recuperate pure questo orsetto e riuscite a salvarlo”.

Finisce lì, salgo poco dopo in ufficio, e mi dimentico dell’orsacchiotto, com’è normale che sia. Mi capita il weekend dopo di vedere Anita e Giorgio con i peluche e di pensare un secondo al bimbo o alla bimba che aveva perduto l’orsetto. Chiusa lì.

Oggi, una bella sorpresa. Un incaricato di Gelsia Ambiente mi ha riportato l’orsacchiotto. Pulito, disinfettato, personalizzato con il loro logo. Lo hanno chiamato Little Bubu, mi racconta. Che dire? Ringrazio Gelsia Ambiente per questo piccolo e simpatico gesto, che nasconde però una attenzione profonda: è un po’ la metafora di chi lavora per recuperare valore alle cose che sembrano non averne più, esattamente come hanno scritto su quella magliettina.

Little Bubu – chissà poi qual è il suo vero nome – nel frattempo è rimasto nel mio ufficio, vicino alla finestra. Guarda fuori, con lo sguardo di chi non ha molta voglia di stare nell’ufficio di un sindaco. Penso non veda l’ora che chi lo ha perduto venga a riprenderselo. Magari è impossibile, ma se qualche mamma o qualche papà lo riconosce, mi scriva qui sulla mia posta. Little Bubu è lì che aspetta, voi e il vostro bimbo”. 

“La nostra città sa esprimere risorse ed energie davvero sorprendenti – ha aggiunto il sindaco Rossi –: l’attenzione ad un fatto banale e casuale ha innescato una catena che portato alla nascita del progetto ‘Little Bubu”, su cui si è rapidamente registrata la convergenza del generoso e gratuito impegno di diverse persone che si sono messe a disposizione per fare qualcosa di bello per la città, soprattutto per i più piccoli. Per prendersi cura della città. Un progetto di cui sono davvero contento e che ringrazio Aeb e Gelsia Ambiente di aver sostenuto, confermando il loro ruolo di società che vogliono essere protagoniste nel nostro territorio”.

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