Naviglio Martesana: prosegue l’immissione idrica

Dallo scorso 6 aprile, quando sono iniziate le prime manovre di aumento delle portate dopo il termine dell’asciutta parziale, nel Naviglio Martesana si sta progressivamente reimmettendo acqua. La...

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Dallo scorso 6 aprile, quando sono iniziate le prime manovre di aumento delle portate dopo il termine dell’asciutta parziale, nel Naviglio Martesana si sta progressivamente reimmettendo acqua.

La regolazione idraulica in avvio di stagione irrigua è, per quanto riguarda questo naviglio forse più che altri, frutto di un delicato equilibrio tra diverse variabili: le esigenze degli utenti che richiedono dispense idriche al Consorzio, la necessaria effettuazione di alcune operazioni manutentive – come il taglio delle erbe palustri, estremamente infestanti (dopo un’asciutta che ha lasciato in alveo un minimo quantitativo d’acqua e in coincidenza di un clima sempre più caldo e senza precipitazioni) – l’approvvigionamento idrico, più o meno significativo, dai bacini lacuali e la configurazione del canale stesso, chiamato altresì, in caso di necessità, a ‘scolmare’ le acque del sistema delle Trobbie.

Proprio in questi giorni è iniziato a Trezzo il taglio della vegetazione acquatica, che interesserà l’intera asta. Il caldo del periodo sta decisamente influendo sul proliferare delle erbe palustri, sempre più incontrollato e richiedente un deciso intervento prima del ripristino dei livelli nel canale.

“Come ogni anno in avvio di stagione irrigua non possiamo esimerci, anche in un momento di emergenza come il presente, dall’effettuare una serie di attività assolutamente necessarie per garantire una buona tenuta al Naviglio Martesana mentre ci si appresta a ridare acqua al mondo agricolo.

Quest’ultimo ha bisogno, ora come non mai, di garanzie circa le dotazioni irrigue che gli potranno e dovranno essere assicurate nei prossimi mesi” spiega il Presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi Alessandro Folli. “Come di consueto, anche questa volta non faremo mancare il nostro massimo supporto all’agricoltura lombarda” conclude Folli.

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