Meningite nella Bergamasca. Vertice in Prefettura

Meningite: sono gravi le condizioni del giovane sedicenne ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, sabato 4 Gennaio. E’ il quinto caso di sepsi da meningococco nell’arco di...

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Meningite: sono gravi le condizioni del giovane sedicenne ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, sabato 4 Gennaio. E’ il quinto caso di sepsi da meningococco nell’arco di un mese nella bergamasca.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera ha partecipato domenica pomeriggio 5 Gennaio, al vertice convocato dal prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, a seguito dei casi di meningite che si sono verificati nel Sebino. Partecipano anche i direttori delle Ats e i sindaci dei Comuni interessati.

“Nessuna epidemia di meningite, vaccinazioni a tappeto non solo nei centri ma anche nelle scuole che, dunque, non chiudono. L’istituzione di un bollettino giornaliero e un canale dedicato per condividere anzitutto con i sindaci tutte le informazioni di cui necessitano”.

Queste le principali decisioni assunte durante il vertice che si è svolto in prefettura a Bergamo dopo i casi di sepsi da meningococco C che si sono verificate negli ultimi giorni nel basso Sebino e a cui ha partecipato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.

Gallera ha quindi ricordato che il 27 dicembre sono stati aperti due centri straordinari a Villongo e Sarnico così da vaccinare tutti i residenti in quel territorio. Il 2 gennaio, poi, si è registrato un altro caso di meningite ceppo C molto aggressivo. “Abbiamo dunque subito ampliato – ha proseguito Gallera – la cintura di sicurezza sanitaria offrendo la vaccinazione gratuitamente ai cittadini fino a 60 anni ed estendendola non solo ai residenti, ma anche a chi lavora in maniera stabile nei comuni più esposti al rischio di contagio. Abbiamo poi aperto o stiamo aprendo ambulatori a Iseo, Paratico, Predore, Credaro e Gandosso e in settimana apriremo anche a Castelli Calepio a seguito di un sopralluogo che l’ATS effettuerà per verificare l’idoneità dei locali messi a disposizione dall’amministrazione comunale ”.

“In un momento molto particolare – ha aggiunto – l’impegno della Regione è stato straordinario e siamo riusciti a recuperare tutti i vaccini necessari, non c’è assolutamente carenza”. L’assessore ha anche precisato che è assolutamente “normale” che i vaccini non si trovino in farmacia dove ci sono poche dosi destinate a chi viaggia.

Rispetto al caso registrato a Castelli Calepio (BG) sono già state profilassate le 72 persone che, negli ultimi 10 giorni, hanno avuto contatti con il ragazzo. “A tutti gli altri – ha precisato Gallera – consigliamo la vaccinazione, che offriamo anche a chi lavora in maniera permanente nel territorio”.

Le scuole non chiuderanno. Il 93% dei bimbi delle materne è già stato vaccinato e si è raggiunta l’immunità di gregge anche grazie a una grande azione proattiva della Regione visto che quella contro il meningococco non è una vaccinazione obbligatoria per frequentare la scuola materna.

Per quanto riguarda invece gli studenti delle scuole superiori, oggi è stato deciso che operatori andranno nelle scuole frequentate dai ragazzi che abitano negli ambiti del Basso Sebino e di Grumello a vaccinare tutti i ragazzi e il personale. “C’è bisogno di qualche giorno – ha sintetizzato Gallera – ma in settimana cominceremo e andremo anche lontano, cioè in tutte le scuole frequentato dai ragazzi che provengono da questi due ambiti”.

Gallera ha quindi ricordato il “costante collegamento con l’Istituto superiore di sanità e con il ministero che condividono quello che stiamo facendo”. Gallera ha quindi letto la nota in cui il direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza, invita ad evitare l’allarmismo dopo i 5 casi di sepsi da meningococco verificatisi tutti nella stessa area della bergamasca nell’arco di un mese, sottolineando che “se si interviene come si sta facendo, mettendo in atto una vaccinazione di massa, il focolaio si può circoscrivere” e che “il rischio di un’epidemia su larga scala è molto basso, perchè si sta intervenendo in modo rapido e massivo”.

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