Export lombardo: trend positivo per Monza

L’analisi territoriale mostra incrementi tendenziali per tutte le province lombarde. Anche Varese (+10,8%) e Monza-Brianza (+2,0%), in contrazione lo scorso trimestre, virano in positivo. Migliorano i risultati già...

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L’analisi territoriale mostra incrementi tendenziali per tutte le province lombarde. Anche Varese (+10,8%) e Monza-Brianza (+2,0%), in contrazione lo scorso trimestre, virano in positivo.

Migliorano i risultati già positivi delle provincie di Sondrio (+20,8%), Lecco (+5,5%), Pavia (+4,7%) e Mantova (+3,1%). Per le altre provincie, invece, gli incrementi sono di intensità inferiore rispetto agli scorsi trimestri: Lodi +6,9%, Brescia +6,7%, Cremona +4,1%, Como +3,7%, Milano +2,5% e Bergamo +1,6%.

Le importazioni mostrano lo stesso andamento con un incremento del +6,6% nel terzo trimestre contro una media del +9% nel 2017. Rispetto al trimestre precedente sia le esportazioni (-7,6%) che le importazioni (-8,6%) registrano una contrazione ma, in questo caso, gioca un ruolo fondamentale anche il rallentamento stagionale delle attività caratteristico del periodo estivo. Il maggior rallentamento congiunturale dei flussi in ingresso comporta una riduzione del deficit commerciale (-1,4 miliardi vs -1,9 miliardi dello scorso trimestre), saldo sempre in linea con i risultati storici e ancora contenuto rispetto ai saldi negativi del 2011.

La performance dell’export lombardo è superiore alla media italiana che si ferma al +2,7%, apportando il maggior contributo alla crescita nazionale. Considerando le principali regioni manifatturiere del nord è l’Emilia Romagna a registrare l’incremento tendenziale maggiore (+5,0%), seguita dalla Lombardia (+4,1%), dal Veneto (+3,5%) e dal Piemonte (0,0%).

Spingono la crescita dell’export regionale i metalli di base e prodotti in metallo (+6,3%), mentre rimangono pressoché costanti le esportazioni di macchinari e apparecchi (+0,9%) principale tipologia di prodotto esportata dalla regione. Riprendono vigore i mezzi di trasporto (+7,9%), dopo lo stop registrato lo scorso trimestre.

Mantengono un buon ritmo di crescita le sostanze e prodotti chimici (+6,1%), in linea con i risultati dei trimestri precedenti. Cresce l’export di apparecchi elettrici, elettronici e ottici (+4,5%) di prodotti tessili, pelli e accessori (+4,4%).

Contributi negativi provengono dagli articoli farmaceutici (-6,1%), dopo la crescita intensa registrata a inizio anno, e dai prodotti alimentari (-4,3%), dopo un 2017 positivo e un progressivo rallentamento del 2018.

Nel terzo trimestre 2018 la crescita delle esportazioni risulta più intensa verso i paesi dell’Unione Europea (+4,9%) piuttosto che verso i paesi extra UE (+3,0%), diversamente da quanto registrato lo scorso trimestre.

Il mercato comunitario è trainato dall’export verso la Germania (+7,3%) e la Francia (+4,0%). Risulta invece in contrazione il valore delle esportazioni destinate al Regno Unito (-2,9%), su cui pesano le incertezze dovute la processo di separazione dall’Unione Europea. Con riferimento ai mercati extra-UE la principale area di destinazione per i prodotti lombardi restano i paesi europei non appartenenti all’Unione, ma si fanno sempre più prossimi i mercati dell’Asia orientale.

Questo avvicinamento è dovuto alla contrazione registrata dai mercati dei paesi europei non UE (-1,1%) ed al contemporaneo incremento dell’export verso l’Asia orientale (+10,8%).

Il risultato negativo dei paesi europei non UE è imputabile principalmente al calo dell’export verso la Turchia (-12,7%), alle prese con la forte svalutazione della Lira e la Russia (-1,9%), mentre l’incremento dell’Asia orientale è dovuto principalmente alla Cina (+19,7%) e alla Corea del Sud (+15,5%). Svolta in negativo l’export verso gli Stati Uniti (-1,9%) mentre cresce ancora l’export verso il Canada (+5,1%).

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