Monza, nuove apparecchiature in Radiologia al San Gerardo

La radiologia del San Gerardo si dota di nuove apparecchiature di ultima generazione, che hanno il vantaggio di una migliore resa diagnostica con una riduzione della dose radiante....

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La radiologia del San Gerardo si dota di nuove apparecchiature di ultima generazione, che hanno il vantaggio di una migliore resa diagnostica con una riduzione della dose radiante.  “Il nuovo Servizio di Radiologia e Diagnostica per immagini affiancato dal trasferimento di altre apparecchiature radiologiche ed ecografiche – ha dichiarato Matteo Stocco, Direttore Generale della ASST di Monza – è l’ultimo tassello della fase 1 della ristrutturazione e amplia l’offerta rivolta al paziente ambulatoriale sempre mantenendo inalterata l’attenzione sull’appropriatezza delle prestazioni erogate e sulla presa in carico delle problematiche diagnostiche con individuazione dei percorsi idonei”. Il riferimento è all’installazione di una serie di apparecchiature innovative quali la Risonanza Magnetica ad elevata intensità di campo da 1,5 Tesla, la TAC multidetettore 256 strati dotata di IMR – Iterative Model Reconstruction -, Rx telecomandato, Rx toracica e Rx scheletrica. Il Servizio di Radiologia dell’ASST di Monza esegue esami diagnostici su circa 180.000 pazienti all’anno, con una media di 15.000 esami al mese.

Ogni anno vengono eseguite circa 100.000 esami di radiologia tradizionale, 37.000 esami TAC, 17.000 mammografie (di cui circa 7.000 di screening in collaborazione con ATS Brianza), 10.000 esami di risonanza magnetica, ponendosi ai vertici dei Servizi di Radiologia del settore pubblico di Regione Lombardia, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo eseguendo numerose prestazioni di II livello in campo cardiovascolare, oncologico, neuroradiologico e funzionale grazie alla presenza di professionisti sanitari altamente qualificati che garantiscono l’eccellenza del San Gerardo.

Escludendo gli esami eseguiti per urgenze di Pronto Soccorso, la maggiore attività di questa importante e corposa attività diagnostica (>60%) viene svolta a favore di pazienti ambulatoriali che pertanto assorbono la gran parte delle risorse disponibili.

 

 

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