Giovani a Roma per incontrare il Papa

“Siamo qui per evocare un fatto che sta riguardando tutta la Penisola, invasa da un esercito pacifico”. Con questa immagine il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve...

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“Siamo qui per evocare un fatto che sta riguardando tutta la Penisola, invasa da un esercito pacifico”. Con questa immagine il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha descritto le decine di migliaia i giovani che, da tutte le diocesi italiane (195 su 226), si sono recati a Roma per la “due giorni” di incontro con il Papa, in vista del Sinodo, al Circo Massimo e in piazza San Pietro.

Il presidente della Cei ha definito la scelta della Chiesa italiana una “grande pedagogia”. “Il camminare insieme – ha spiegato a proposito dei pellegrinaggi che i giovani stanno compiendo in questi giorni dal Nord al Sud della Penisola – è formativo per i ragazzi: lo stare gli uni accanto agli altri, il silenzio per rientrare in sé lontano dalla frenesia della vita quotidiana… Molti di loro sono figli unici, si abituano a condividere il cammino con gli altri”.

Pedagogica è anche la modalità dei pellegrinaggi, che “non soltanto sono la visita ai luoghi, ma anche alle persone, ai santi del territorio, ai luoghi della sofferenza”, ha fatto notare Bassetti.

“Anche tanti vescovi camminano con i giovani, in maglietta”, ha aggiunto a proposito della presenza all’incontro di 120 vescovi. “E’ il modo migliore per prepararsi al Sinodo” ha garantito il cardinale, sottolineando che l’età dei ragazzi va dai 16 ai 29 anni. “I giovani non sono un oggetto di cui la Chiesa si interessa, ma un soggetto vivo”, ha puntualizzato sulla scia di quanto ha chiesto ai giovani Papa Francesco in vista dell’importante appuntamento di ottobre: “La Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, persino dei vostri dubbi e delle vostre critiche”.

“Saranno loro a dirci cosa vogliono dalla Chiesa”, ha proseguito Bassetti: “Paolo VI diceva che i giovani e la Chiesa hanno un’affinità, perché la Chiesa è sempre giovane e si rinnova continuamente con la forza dello Spirito Santo. Giovani e Chiesa devono sempre più sentirsi alleati”.

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