Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 50 anni, ingegnere monzese, accusato di aver abusato di almeno tre ragazzine minorenni spacciandosi come medico ginecologo di fama internazionale.
Oggi il Comune di Monza si unisce all’appello rivolto dalla Polizia di Stato e dalle forze dell’ordine per fare emergere situazioni di abusi, invitando le possibili vittime del sedicente medico a farsi avanti e denunciare.
«Sono sconvolta – dichiara l’assessore monzese Martina Sassoli – dalla notizia dell’arresto del finto ginecologo che adescava ragazze, o meglio, bambine sui social. Una vicenda che ha profondamente scosso la nostra comunità. Se, come emerge dalle prime indagini – dichiara l’Assessore – sono stati numerosi i contatti instaurati tramite social è indispensabile che le ragazze che sono cadute in questa trappola diabolica e che sono vittime di un vero e proprio abuso si facciano avanti e denuncino».
«Dialogo. Questo ciò che chiediamo, prosegue Martina Sassoli. Chiediamo a genitori e figli di aprire un varco in quel mondo inaccessibile di relazioni digitali che i ragazzi oggi vivono come normalità. Ma soprattutto di instaurare un confronto aperto, senza preconcetti, che aiuti i più giovani a comprendere i rischi devastanti che si insinuano nella rete. Per questo chiediamo l’aiuto delle famiglie, delle mamme in particolare, e degli insegnanti, affinché possano parlare con le proprie figlie e studentesse spiegando loro cosa è successo e soprattutto come è potuto accadere».
«Proprio in questi giorni, in occasione del lancio dell’indagine tra le ragazze delle scuole medie e superiori per il corto “La donna del futuro”, che sarà proiettato in anteprima la sera del 7 marzo, conclude l’Assessore – è emersa in modo chiaro la preponderanza dell’utilizzo disinvolto dei social network. Un utilizzo massiccio, ma non sempre consapevole da parte delle nuove generazioni che per età e inesperienza sono portate a “fidarsi” di chi c’è dall’altra parte dello schermo».
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