Anche Monza nell’operazione “Strade Sicure”

La notizia circolava da qualche giorno, ma solo ieri pomeriggio è arrivata l’ufficialità con l’annuncio del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Monza torna nell’operazione “Strade Sicure”, di cui fanno...

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La notizia circolava da qualche giorno, ma solo ieri pomeriggio è arrivata l’ufficialità con l’annuncio del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Monza torna nell’operazione “Strade Sicure”, di cui fanno già parte da anni altre città lombarde come Milano o Varese, con l’invio di un primo contingente di 15 militari.

I monzesi avevano già visto i militari all’opera nelle strade cittadine durante EXPO2015 quando sul territorio di Monza e Brianza erano stati inviati 30 soldati, che dopo la manifestazione internazionale erano stati “ripresi” da Milano. Si tratta di una vittoria per il centro-destra cittadino che, fin dall’insediamento della Giunta Allevi, aveva sollecitato a più voci l’invio dei militari.

Cesare Gariboldi, capogruppo della Lega, era intervenuto più volte in in Consiglio Comunale per rimarcare l’importanza dell’operazione Strade Sicure, con cifre alla mano riguardanti i risultati ottenuti dai militari nelle altre città italiane, governate sia dal centrodestra che dalla sinistra. “Dal 2008 al 2017 – ha ricordato in Consiglio Comunale Cesare Gariboldi – 7000 uomini e donne dell’Esercito Italiano hanno garantito il proprio apporto alla sicurezza della popolazione, contribuendo all’arresto di oltre 15.500 persone, controllando e identificando quasi 2.930.000 individui e sequestrando oltre 2,2 tonnellate di sostanze stupefacenti. Dati concreti che si aggiungono all’“effetto deterrenza” che la presenza dei militari esercita sulla microcriminalità”.

“La presenza dei militari – continua il capogruppo Gariboldi – dà più respiro alle forze dell’ordine e alla polizia locale, liberando risorse per affrontare meglio tutto il comparto relativo alla sicurezza. Per questo primo risultato dobbiamo ringraziare principalmente, oltre al vicepremier Salvini, il Sindaco Allevi e il senatore Romeo che “dietro le quinte” ha lavorato e fatto la spola per mesi tra ministero dell’interno e quello della difesa affinché questo risultato si avverasse”.

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