La recensione: “Web, vita, parola di Dio nel mondo di oggi”

di Gabriella Stucchi – Un modo singolare proposto da cinque suore paoline, esperte in comunicazione sociale, per aiutare a comprendere il linguaggio digitale, il significato di nuovi termini che...

1491 0
1491 0

di Gabriella Stucchi – Un modo singolare proposto da cinque suore paoline, esperte in comunicazione sociale, per aiutare a comprendere il linguaggio digitale, il significato di nuovi termini che vengono usati, al fine di coglierne le opportunità sul piano delle relazioni.

Si inizia con il significato della parola, per poi entrare nel senso specifico da essa assunto e nell’interpretazione che la rete fa. Ci si sofferma quindi sull’uso della parola nelle relazioni comuni, al di fuori della prospettiva digitale e si conclude con il riferimento a una Parola del Vangelo.

Cookie: file di servizio che viene inviato da un sito Internet all’utente per registrare l’accesso e rilevare altri dati. Il termine ha a che fare con l’informativa sulla privacy, ma non ruba informazioni. Visti in positivo, i cookie sono tracce che ci permettono di essere aiutati nelle scelte, nelle informazioni. Anche Gesù ha lasciato tracce, ad esempio il sepolcro vuoto, ma soprattutto camminando, toccando, parlando. Pure noi dovremmo lasciare tracce indelebili nella vita di chi ci circonda, aiutando a trovare Dio.

Fake: notizie false in rete (fake news). L’obiettivo è quello di suscitare attenzione, per danneggiare qualcuno, per creare confusione, portando anche notevoli introiti pubblicitari all’alto indice di coinvolgimento. L’Unione Europea indica i passi essenziali per conoscere le fake news: controllare la fonte della notizia; chi è l’autore del pezzo, verificare eventuali note a margine.
Nel Vangelo secondo Giovanni (18,37-38) Gesù dice ai suoi discepoli: «Io sono la via, la verità, la vita». Cristo è verità: ne ha dato testimonianza con il suo insegnamento, ma soprattutto con la sua vita.

Like: le immagini con il simbolo del “pollice in alto” indicano un’approvazione (mi piace). Capita purtroppo che si possa anche mettere un auto-mi piace per aumentare la propria visibilità. Ma bisogna ricordare che per avere un’opinione su qualsiasi argomento occorre conoscere il tema, approfondirlo, riflettere, confrontandolo con i propri valori e per i cristiani, anche con il Vangelo.

Loggare (entrare dentro) significa scegliere di immettere nella piattaforma di qualsiasi sito web i propri dati, che consentono di essere identificati, di usufruire di proposte e servizi. L’ID (identificativo dell’utente) rende possibile anche manipolazione dei dati e persino il furto dell’identità. Le truffe in rete sono sempre più diffuse. Il commento al capitolo 4 di Giovanni (incontro di Gesù con la Samaritana) porta a concludere che loggarsi in un sito significa voler attingere a qualcosa che riteniamo un bene e che può fare del bene; richiede però attenzione e consapevolezza.

Selfie nell’uso comune indica uno scatto fatto da se stessi per condividerlo ed entrare in rete. È un modo per aprirsi con gli amici, vicini o lontani, conosciuti o meno. Ciò può indicare che dietro c’è bisogno di auto-stima. Ma dobbiamo ricordarci che colui che ci ha creato ci ama e continua a prendersi cura di noi.

Share significa condividere, ormai diventato una consuetudine nella rete, con effetti a volte positivi, che però richiede attenzione riguardo alla tutela dei dati personali. Il passo di Luca al capitolo 24 aiuta i discepoli di Emmaus a capire le parole e i gesti di Gesù nella prospettiva della salvezza.

Social Network (camminare, lavorare insieme). Il termine, grazie alla rete, è entrato a far parte della nostra vita, per costruire nuove relazioni, attivare una socializzazione che non ha confini fisici. Uno dei social più usati è Facebook , dopo Google e YouTube. Il mondo social non ha confini: è una rete che ha diffuso idee, scelte importanti ma a volte banali, a livello globale. Questo mondo richiede una certa maturità, altrimenti si arrischia di essere intrappolati. Facebook ha messo in contatto persone tra loro, dagli adolescenti a persone anziane.

Ci ha aperto nuovo spazi relazionali, ma non si devono dimenticare i limiti, ad esempio divulgare notizie false. Basti pensare ai sempre più numerosi casi di cyberbullismo. L’episodio raccontato nel Vangelo di Giovanni (21,1-6) ci mette in guardia dall’utilizzo superficiale della rete e ci chiede di trovare la chiave giusta, la direzione più buona e interessante per noi.

Spam: messaggi indesiderati, di natura commerciale e promozionale, ma possono spingersi anche alla vendita di materiale pornografico o illegale. Il provider (azienda che fornisce il collegamento a Internet) può mettere in atto strumenti di difesa; inoltre non bisogna divulgare con superficialità il proprio indirizzo di posta elettronica.
Gesù nel brano del Vangelo di Marco (7,14-15) dice che ciò che rovina la nostra esistenza viene da dentro: occorre riconoscere i nostri lati oscuri, i nostri limiti, così da dare un senso giusto alle nostre decisioni.

Taggare: nel vocabolario online significa “identificare”, ad esempio aggiungendo un tag a una foto per indicare una persona specifica. Bisogna ricordare che gli unici tag ammessi sono quelli che si è certi possano davvero interessare l’altro. La Parola di Dio ci invita a non legare nessuno con il nostro giudizio, ma a portare nei social e nella vita l’amore e la fiducia.

Virale indica un contenuto che si diffonde molto rapidamente tramite i mezzi di comunicazione. Può essere un brano musicale al video, una foto, un messaggio; vengono condivisi, copiati. La tecnologia è una grande risorsa per rendere virali le storie positive e nello stesso tempo riconoscere le fake news. Gesù è la lieta notizia!

Il testo è molto utile per cogliere l’autentico significato di termini introdotti con l’uso dei mass media, soprattutto per persone avanzate in età, ma anche per i giovani, perché li usino con consapevolezza e responsabilità.

“Web, vita, parola di Dio” – Conoscere, capire, entrare in relazione – Paoline – euro 8.00

Condividi

Join the Conversation