LuganoMusica: dal 20 aprile il Weekend di Quartetti

A primavera ritorna a LuganoMusica il Weekend di Quartetti, una sorta di minifestival, una full immersion in un genere di musica da camera quanto mai raffinato e generoso...

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A primavera ritorna a LuganoMusica il Weekend di Quartetti, una sorta di minifestival, una full immersion in un genere di musica da camera quanto mai raffinato e generoso di capolavori, di tutte le epoche storiche. Tratto distintivo di questa serie di concerti è da sempre l’alternanza di pagine classiche e romantiche con alcuni capolavori del XX secolo.

Si inizia venerdì 20 Aprile, alle 20.30 con il Quartetto Belcea. Nato nel 1994 al Royal College of Music di Londra, questo gruppo ha un’anima squisitamente europea: la violinista romena Corina Belcea e il violista polacco Krzysztof Chorzelski, i due fondatori, vi trasmettono la tradizione musicale dei paesi d’origine, che si allarga ai colleghi francesi Axel Schacher (violino) e Antoine Lederlin (violoncello), senza dimenticare l’esperienza dei loro mentori e maestri, i celebri Quartetti Berg e Amadeus.

A Lugano i quattro musicisti ribadiscono le loro radici classiche e la loro altrettanto forte tensione verso la modernità. Si parte infatti con l’ultimo fra i Sei Quartetti che Haydn scrisse nel 1772 (raccolti come opera 20) e si arriva al celebre Quartetto in fa maggiore “Americano” di Dvořák, composto fra gli emigranti cechi a Spillville, nello stato dello Iowa.

Al centro della serata, il Primo Quartetto di György Ligeti, opera emblematica del periodo ‘ungherese’ del compositore transilvano, che reca il fascinoso sottotitolo di “Métamorphoses nocturnes”. Quanto mai significativa la scelta di tre autori, Haydn, Dvořák e Ligeti, che come gli stessi componenti del Belcea simboleggiano in modo efficace l’incontro tra le culture musicali della Mitteleuropa e dell’Europa orientale.

Sabato 21 Aprile, alle 20.30 è la volta dello storico Quartetto Pražák, in carriera da diversi decenni, tanto da essersi guadagnato ormai una vasta notorietà, che lo porta ad essere riconosciuto come il miglior erede della tradizione quartettistica boema.

Era il 1972 quando un gruppetto di talentuosi studenti del Conservatorio di Praga diede vita al primo nucleo del Quartetto, destinato ad una lunga storia. Attuali componenti del Pražák sono i violinisti Jana Vonášková e Vlastimil Holek, il violista Josef Klusoň ed il violoncellista Michal Kaňka. Nel concerto a LuganoMusica, il Quartetto Pražák presenta due opere della Seconda Scuola di Vienna, che manifestano chiara l’influenza di Brahms, Dvořák e Mahler: il Quartetto in re maggiore (pubblicato postumo e privo di numero d’opera) di Arnold Schoenberg e un movimento per quartetto d’archi del suo allievo Anton Webern, “Langsamer Satz”WoO6.

Nella seconda parte del programma il Pražák torna idealmente a casa, con il Primo Quartetto in mi minore di Bedřich Smetana (“Dalla mia vita”), atto costitutivo di una nuova stagione cameristica ceca e opera originalissima, a partire dal contenuto autobiografico sotteso al programma dei quattro movimenti. Scrisse infatti l’autore: “Ho voluto tracciare in musica il corso della mia vita”, indicando quindi in questa pagina una sorta di poema sinfonico per quattro voci.

La maratona quartettistica al Teatro Studio LAC si conclude domenica 22 Aprile alle 17.00 con lo spumeggiante Quartetto Van Kuijk, impostosi di recente alla ribalta internazionale grazie alle vittorie ai concorsi per quartetto di Londra (Wigmore Hall), Trondheim e Aix-en-Provence. I quattro giovani membri del quartetto, i violinisti Nicolas van Kuijk e Sylvain Favre-Bulle, il violista Grégoire Vecchioni e il violoncellista François Robin, sono stati definiti dall’autorevole Guardian come i “quattro ragazzi francesi che fanno sorridere la musica”, per la vitalità delle loro esecuzioni.

Il concerto avrà inizio con il primo capolavoro di Claude Debussy, il Quartetto in sol minore op. 10 del 1892, per poi offrire al pubblico i cinque aforistici e concentrati Pezzi per Quartetto d’archi op. 5 di Webern. Finale romantico con il Terzo Quartetto di Felix Mendelssohn op. 44, scritto nel 1839, che fu considerato da subito un modello per la rinascita quartettistica di metà Ottocento, lasciando la sua impronta sui colleghi che si sono poi cimentati con questa formazione, da Schumann a César Franck

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