Ninni Corda nuovo DG del Seregno Calcio

Esperienza robusta, curriculum scintillante di trascorsi prestigiosi e voglia di metterli a disposizione a trecentosessanta gradi. Ninni Corda sbarca a Seregno dove rivestirà il ruolo di direttore generale. “Dopo...

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Esperienza robusta, curriculum scintillante di trascorsi prestigiosi e voglia di metterli a disposizione a trecentosessanta gradi. Ninni Corda sbarca a Seregno dove rivestirà il ruolo di direttore generale.

“Dopo il campionato di serie D vinto a Como e due anni a Foggia – dice – molto faticosi ma anche molto ricchi di risultati positivi e soddisfazioni, arrivo a Seregno carico al massimo e con parecchia voglia di fare grandi cose”.

Del resto l’abitudine a vincere e compiere imprese di rilievo è uno dei tratti distintivi della sua carriera e con gli Spartans non intende smentirsi: “ringrazio per la fiducia che mi ha accordato il presidente Davide Erba – prosegue – che è una persona straordinaria, stiamo parlando di un imprenditore di primissimo livello, con una competenza calcistica fuori classifica e non a caso sono convinto che possa ritagliarsi nel tempo un ruolo sempre più importante nel mondo del calcio italiano; gli obiettivi che abbiamo fissato sono ormai conosciuti da tutti, cercheremo di ottenere la promozione in B nell’arco di un triennio, anche se non per primi sappiamo che non sarà facile”.

Nativo di Nuoro, Corda ha un trascorso di ampio respiro, prima che da direttore generale, da allenatore; cominciò nel 2000 con le giovanili del Cagliari, poi vennero Tempio, Como, Alghero, Tavolara, Savona e Barletta.

La sua prima esperienza da direttore generale fu a Foggia dove fu anche allenatore. Proprio per questo suo ampio bagaglio di competenza calcistica, Corda è abituato a fare il passo lungo quanto la gamba.

E quindi aggiunge: “il primo anno vogliamo conquistare una salvezza tranquilla con giocatori motivati che siano disposti a dare tutto per la maglia del Seregno, dal raduno di lunedì 26 luglio fino alla fine di maggio, in questo periodo chiederemo loro di pensare unicamente alle proprie famiglie e alla squadra”. (articolo di Cristiano Comelli)

Foto da Facebook

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