Corto muso per il Seregno, muso lungo per la Folgore

di Cristiano Comelli – Una con il muso lungo, l’altra ancora sugli scudi, la terza in sosta forzata. Tre diversi epiloghi sono quelli consegnati dalla giornata di serie...

460 0
460 0

di Cristiano Comelli – Una con il muso lungo, l’altra ancora sugli scudi, la terza in sosta forzata. Tre diversi epiloghi sono quelli consegnati dalla giornata di serie D appena finita in archivio da Folgore Caratese, Seregno e Giana Erminio.

La Folgore Caratese, capitolata per 2-0 in casa con l’Alcione e al secondo stop di fila dopo quello subito dalla Casatese con identico punteggio in terra lecchese, non ha mosso la sua classifica e resta a quota 28 punti all’undicesimo posto.

Hyka e compagni, però, possono comunque guardare con fiducia al prosieguo del campionato perché, dopo un avvio difficile, hanno saputo ritrovare la strada maestra.

Nella sconfitta contro i milanesi occorre mettere in conto anche la caratura di un’avversaria che, in questa stagione, ha concesso pochissimo alla concorrenza.

Il Seregno ha trovato in Stefano Di Gioia il suo re Mida in grado di trasformare in oro qualunque partita in cui si sieda sulla panchina Spartans. Quinto risultato utile di fila per Bright e soci che hanno reso ancora più difficile la situazione della Caronnese fanalino di coda superandola per 2-1.

Il dodicesimo posto con 28 punti permette alla squadra di respirare aria di sicurezza e di fare un pensierino alla zona playoff dato che il campionato ha ancora parecchie giornate da archiviare. La squadra sembra avere acquisito una buona personalità spendibile per tutti i turni a venire. E anche per Di Gioia una buona soddisfazione professionale.

La Giana Erminio dovrà ritornare a giocare a Prato perché al 31′ della prima frazione, per un infortunio muscolare dell’arbitro Davide Matina di Palermo, non ha potuto proseguire la sua sfida in terra toscana.

La squadra di mister Andrea Chiappella si è vista, in testa, avvicinare dalla Pistoiese a meno tre grazie alla vittoria ottenuta sul terreno della Bagnolese.

Photocredits

Condividi

Join the Conversation