Era probabilmente l’ultimo dei sopravvissuti alla tragedia della Corazzata Roma, affondata dai tedeschi il 9 settembre 1943. Luigi Farina, classe 1923, è deceduto improvvisamente a seguito di un attacco cardiaco mentre si trovava al San Gerardo per una visita di controllo.
Il 98enne Farina, che abitava a Monza nel quartiere di Triante, era un superstite della Corazzata Roma, colpita con bombe teleguidate dall’aviazione tedesca mentre si trovava al largo dell’Asinara, il giorno successivo alla proclamazione dell’armistizio da parte del generale Badoglio.
Le bombe colpirono il deposito di munizioni, facendo praticamente saltare in aria la nave da battaglia italiana e condannando a morte 1393 marinai, i due terzi dell’equipaggio. In quel momento terribile, il modo in cui Farina riuscì a salvarsi ha del miracoloso.
Il monzese, infatti, come altri suoi commilitoni non sapeva nuotare. Quel giorno riuscì a sottrarsi alla morte grazie a un suo amico e compagno d’armi, esperto nuotatore, che prima lo buttò in acqua e poi lo mise in salvo. Dopo la guerra Luigi Farina ha lavorato per anni alla CGS di Monza.
Carattere indomito, persona schietta, di mente lucidissima fino all’ultimo istante di vita. La cerimonia funebre sarà celebrata a Monza, presso la Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore a Triante, alle ore 10 di giovedì 29 aprile.
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