Scattata la raccolta dei pomodori in Lombardia

E’ partita la  raccolta dei pomodori da salsa in Lombardia, in anticipo di alcuni giorni rispetto allo scorso anno. Lo afferma la Coldiretti regionale in occasione dell’avvio delle operazioni...

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E’ partita la  raccolta dei pomodori da salsa in Lombardia, in anticipo di alcuni giorni rispetto allo scorso anno. Lo afferma la Coldiretti regionale in occasione dell’avvio delle operazioni in campo, nel sottolineare che le prime stime sono positive: ci si attende infatti un aumento nella produzione di almeno il 15% rispetto allo scorso anno, quando la raccolta alla fine si è fermata a poco più di 4 milioni e mezzo di quintali per colpa delle bizze del clima.

Finora il tempo è stato più clemente rispetto alle campagne degli scorsi anni – spiegano dal Consorzio Casalasco del Pomodoro, prima realtà italiana nella coltivazione, produzione e trasformazione dell’oro rosso – Ad oggi ci aspettiamo un raccolto buono sia in termini quantitativi che qualitativi, ma tutto dipende da come proseguirà la stagione.

“Gli agricoltori e gli operatori sono pronti per svolgere la raccolta e le lavorazioni in totale sicurezza – commenta Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia – Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus l’attenzione è massima: nelle campagne non ci possiamo permettere il lusso di fermare l’attività perché, se non vogliamo sprecare cibo, i prodotti vanno seguiti e raccolti al momento giusto e gli animali vanno accuditi ogni giorno. Per questo gli imprenditori agricoli sono preparati per applicare tutte le procedure necessarie per rispettare le indicazioni anti contagio e lavorare così in serenità”.

In Lombardia – precisa la Coldiretti regionale – i pomodori sono coltivati su oltre 7 mila ettari di terreni, che si trovano quasi per l’80% tra le province di Mantova e Cremona. In Italia – conclude la Coldiretti – il comparto del pomodoro mette in moto una filiera di eccellenza del Made in Italy che coinvolge circa 7.000 imprese agricole, oltre 90 imprese di trasformazione e 10.000 addetti. L’Italia è il principale produttore dell’Unione Europea.

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