Reggia: parte la riqualificazione dell’Antro di Polifemo

Nei Giardini Reali della Reggia di Monza sono iniziati i lavori preliminari al restauro, alla conservazione e alla riqualificazione dell’Antro di Polifemo, una cavità realizzata artificialmente dall’architetto Giuseppe...

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Nei Giardini Reali della Reggia di Monza sono iniziati i lavori preliminari al restauro, alla conservazione e alla riqualificazione dell’Antro di Polifemo, una cavità realizzata artificialmente dall’architetto Giuseppe Piermarini, ispirata al luogo in cui si addormentò il gigante Polifemo, ingannato da Ulisse.

Il restauro conservativo del luogo rientra nelle azioni previste nell’Accordo di programma per la valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale e Parco di Monza, che prevede uno stanziamento regionale di 55 milioni di euro, ed è stato preceduto da una serie di indagini conoscitive con il georadar del “pratone” antistante la facciata di levante della Villa Reale, necessarie per un recupero corretto delle originarie tracce ancora esistenti.

Per raggiungere il luogo, occorre oltrepassare la grotta belvedere e la cascatella, e seguire il sentiero che prosegue verso settentrione. Nell’area centrale a prato, sulla destra è possibile scorgere una sorta di orrido, un pittoresco antro naturale ricavato tra rocce e vegetazione arbustiva, che in origine doveva essere più ricca e folta.

Il nome di Antro di Polifemo, che potrebbe far riferimento alla pittoresca terra dei Ciclopi, posta alle pendici dell’Etna, è stato citato per la prima volta a fine Settecento, dallo scrittore e architetto del paesaggio Ercole Silva, che dovette avere un ruolo di consigliere, in occasione della sistemazione “all’inglese” dei giardini della villa di Monza, ove è collocato il famoso antro.

La cavità costituisce in ogni caso uno dei tanti punti focali del giardino inglese che, come specifica Ercole Silva, nel trattato “Dell’arte dei Giardini inglesi”, offrono molteplici vedute, a fronte del prevedibile impianto del giardino formale, che può essere percepito in un unico sguardo, attraverso la prospettiva centrale.

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