Quei “milanesi” con il cordone ombelicale in Valtellina

di Donatella Salambat – A Milano, da trent’anni opera l’Associazione Culturale Valtellinese, sodalizio che raggruppa persone nate in provincia di Sondrio. La loro sede, nel cuore di Milano, è nel...

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di Donatella Salambat – A Milano, da trent’anni opera l’Associazione Culturale Valtellinese, sodalizio che raggruppa persone nate in provincia di Sondrio. La loro sede, nel cuore di Milano, è nel centro del quadrilatero della moda conosciuto da milioni di persone in Italia e all’estero.

Ufficialmente l’associazione nasce il 12 Dicembre 1988, per iniziativa di un gruppo di laboriosi valtellinesi e valchiavennaschi desiderosi di far conoscere i propri territori nel capoluogo lombardo.

Chi partecipa alle attività dell’associazione proviene da esperienze professionali diverse e tutti possiedono un comune denominatore: l’orgoglio di essere figli della provincia di Sondrio, anche se le circostanze della vita, le scelte professionali li hanno obbligati ad allontanarsi dalla propria terra. Così è stato anche per il presidente dell’Associazione, l’ing Franco Visintin, originario di Tirano. Nel1960 si laurea in ingegneria elettronica preso l’Università “La Sapienza di Roma”, nel 1961 entra in Rai, Radiotelevisione Italiana, Centro di Produzione di Milano e nel 1985 diventa Direttore Tecnico.

Nella sua lunga carriera e testimone dei passaggi fondamentali della storia televisiva. Negli anni 60 assiste al passaggio della televisione in bianco e nero a quella colori e dopo all’arrivo della televisione ad alta definizione (HDTV). Negli anni a seguire assume l’incarico nella Comunità Europea per la promozione di uno standard europeo di televisione ad alta definizione.

Lasciata la Rai per raggiunti limiti di età, chi meglio di lui poteva assumere l’incarico di Presidente di questa associazione, che pur animata da uomini concreti come sono i “montanari” sondriesi, ben rappresenta le qualità di cittadini che con il loro lavoro hanno contributo a far grande l’Italia.

L’Associazione nel corso dell’anno pianifica incontri culturali e formativi per i propri iscritti, chiamati i “giovedì culturali”, che vedono sempre una vivissima partecipazione. Evento importante per questo centro culturale è l’assegnazione del premio il “Lavegin d’Or” a persone della Provincia di Sondrio che si sono imposte all’attenzione dell’opinione pubblica.

L’associazione nel corso dei trent’anni di vita ha dedicato molte risorse, idee e progetti ai temi legati ovviamente alla conoscenza del territorio e delle tradizioni valtellinesi. Con grande onestà il Presidente manifesta però la preoccupazione non riuscire a calamitare l’attenzione del mondo giovanile.

Non sono pochi – egli ricorda – gli studenti universitari valtellinesi e valchiavennaschi che dal lunedì al venerdì sono presenti a Milano inspiegabilmente pochissimi di costoro saltuariamente partecipano a iniziative dell’Associazione. Obiettivo primario dell’Associazione risulta quindi quello di riuscire ad avvicinare i giovani sondriesi. Con grande lucidità il Presidente sottolinea che la Valtellina non è solo un patrimonio di eccellenza di sapori ma anche di saperi.

Proprio qui saperi che gli studenti valtellinesi apprendono nelle sette università milanesi e che dovrebbero entrare nell’Associazione per continuare ad animarla.

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