Luoghi del Cuore in Lombardia, la classifica provvisoria

Luoghi del cuore: in Lombardia al primo posto della classifica provvisoria (classifica completa su www.iluoghidelcuore.it) è la città di Bergamo, situata ai piedi delle Prealpi bergamasche all’imbocco delle...

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Luoghi del cuore: in Lombardia al primo posto della classifica provvisoria (classifica completa su www.iluoghidelcuore.it) è la città di Bergamo, situata ai piedi delle Prealpi bergamasche all’imbocco delle valli del Serio e del Brembo, è nettamente distinta in due centri. La città vecchia o Bergamo Alta, arroccata sul colle di San Virgilio, dall’aspetto tipicamente medievale con vie strette e tortuose, palazzi antichi e le mura venete, nominate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, trasformate oggi in camminamenti; e la città nuova o Bergamo Bassa, ai piedi della prima con vie larghe, giardini, edifici pubblici, progettata dall’ urbanista Piacentini. La città alta è la parte artisticamente più ricca: nella piazza Vecchia e nella piazza del Duomo sono raccolti i monumenti più insigni, quali la Chiesa di Santa Maria Maggiore, una delle testimonianze del romanico lombardo, il Duomo e la Cappella Colleoni, con la stupenda facciata policroma, di epoca rinascimentale. La raccolta voti per questa città che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane a causa del Covid-19 è sostenuta dall’attore Alessio Boni.

luoghi
Castello di Brescia

Segue il Castello di Brescia, “Falcone d’Italia”, che ne domina dall’alto il centro storico. Possente fortezza che rispecchia nelle sue stratificazioni la storia della città, racchiude elementi romani, testimonianze di epoca viscontea come il mastio e le mura merlate e ambienti, come l’ingresso monumentale, che ricordano la potenza della Serenissima, che dominò la città per quattro secoli. Con i resti della sua mole di pietra, l’imponenza delle fortificazioni, degli spalti e delle numerose torri, il castello narra anche vicende più recenti di Brescia: fu infatti protagonista nel 1849 delle “Dieci Giornate”, la rivolta dei bresciani contro gli austriaci. Oggi è sempre più vivo e accogliente, ospita un percorso museale ed è sede di eventi. Il comitato “Amici del Cidneo onlus” è nato nel 2015 per salvaguardare e valorizzare il castello e il Colle Cidneo, considerati un unicum nello scenario italiano per dimensioni, ampiezza di aree verdi e posizione. Il bene è stato votato dall’attrice Camilla Filippi.

Ampiamente segnalata la Cripta di Sant’Eusebio a Pavia, ciò che rimane di una chiesa di probabile fondazione longobarda, riconosciuta come la cattedrale ariana della città e ricordata da Paolo Diacono negli anni del re Rotari (636-652), che venne ridedicata a Sant’Eusebio, nemico dell’eresia ariana, dopo la conversione della popolazione longobarda all’ortodossia cattolica, nella seconda metà del VII secolo. L’edificio, ricostruito in forme protoromaniche nell’XI secolo, variamente rimaneggiato tra Cinquecento e Seicento e poi ricostruito nel Settecento, fu raso al suolo nel 1923 per far spazio al Palazzo della Posta. Ne rimane così la cripta, che dal 1975 è aperta al pubblico con fruizione saltuaria. Il comitato “Per la Cripta di Sant’Eusebio” è nato per tutelare un monumento significativo per la storia di Pavia, che necessita di un restauro complessivo.

Tanti voti sono giunti al FAI per la Stazione di Monte della Funicolare del Campo dei Fiori a Varese, costruita nel 1911 su iniziativa della Società Grandi Alberghi Varesini su progetto dell’architetto Giuseppe Sommaruga, protagonista italiano del liberty. I binari si sviluppavano lungo un percorso di 900 metri che consentiva in 11 minuti di raggiungere la vetta del Monte Tre Croci. Fu per anni la più alta funicolare d’Italia. La stazione, composta da un edificio a pianta quadrata, si sviluppa su due piani fuori terra e uno interrato: al livello inferiore vi erano i motori e le apparecchiature, al piano terra la sala d’attesa dotata di piccolo bar e biglietteria, mentre al piano superiore era collocato l’alloggio per il macchinista. È un edificio originale, che mescola l’uso della pietra, a riprendere la collocazione montana e lo slancio raffinato della facciata. Chiusa ormai dal 1953 e in disuso, il comitato “Rinascita funicolare del Campo dei Fiori” si sta impegnando per la ricostruzione degli impianti tecnici e la ristrutturazione della stazione. Supportano la raccolta voti il conduttore televisivo Max Laudadio e il capitano della Pallacanestro Varese Giancarlo Ferrero. Il luogo rientra nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”.

Tra i beni più segnalati Palazzo Saporiti a Vigevano (PV), sontuoso edificio acquistato nel 1828 dal marchese Marcello Saporiti e donato alla città affinché divenisse sede di scuole pubbliche. Il progetto fu commissionato all’ingegner Rouger che realizzò un collegio-convitto dove si doveva insegnare “virtù e sapere”, inaugurato nel 1839. Nel 1857 un nuovo edificio, donato dal marchese Apollinare Rocca Saporiti, fu destinato a ospitare le scuole superiori. L’antico collegio, con facciata neoclassica con colonne di granito rosso, cornice a rosoni in rilievo e un grandioso frontone con gli stemmi della città e del donatore, è sormontato dalle statue di Pitagora, Cicerone, Dante, Newton, opera dello scultore Giovan Battista Comolli. Sebbene l’edificio sia stato oggetto di un recente intervento di messa in sicurezza per gravi problemi d’infiltrazioni, il comitato “Il Cuore del Cairoli” si è attivato al censimento FAI perché necessita di ulteriori restauri. Anche il giornalista Marco Varvello supporta la raccolta voti.

Particolarmente votato anche il borgo di Monteviasco (VA), raggiungibile dal paese di Curiglia. Antico nucleo rurale a quasi 1.000 metri di altezza sulle Prealpi Varesine, si trova nell’immediato entroterra del Lago Maggiore ed era abitato fino a inizio Novecento da carbonai, muratori, coltivatori di canapa e tessitori, ma si è poi progressivamente spopolato. Inaccessibile alle auto, il borgo si raggiunge solo attraverso una suggestiva mulattiera a gradini a seguito della chiusura, nel 2018, della funivia costruita nel 1989. Interamente costruito in pietra locale, dalle strade ai tetti delle case, è un luogo poco conosciuto, dove il tempo si è fermato, che il comitato “Monteviasco nel cuore” intende preservare e valorizzare anche con la creazione di percorsi tematici. Sostiene questo “Luogo del Cuore” l’attore Enzo Iacchetti.

Tanti sono i sostenitori del Villaggio sanatoriale Eugenio Morelli a Sondalo (SO), straordinaria e imponente realizzazione urbanistica, architettonica e paesaggistica del Novecento. Costruito tra il 1932 e il 1939 come il più grande sanatorio d’Europa, è un capolavoro razionalista, i cui valori di eccezionale interesse risiedono nel disegno e nella qualità estetica complessiva della cittadella, nell’integrazione delle diverse funzionalità – comprese quelle estetico-ricreative, incarnate nel grande parco – e nell’armonizzazione dei volumi. Questa titanica “città di fondazione” offre la visione di un “teatro sanatoriale” che sostituisce all’assetto agricolo e boschivo della montagna un paesaggio moderno inedito e sorprendente, ancora oggi esempio insuperato di alta qualità edilizia e di efficace e innovativa interpretazione del genius loci. Il luogo rientra in entrambe le classifiche speciali che caratterizzano il censimento in corso: “Italia sopra i 600 metri” e “Luoghi storici della salute”.

Altro luogo ben posizionato nella classifica provvisoria Rocca Brivio a San Giuliano Milanese (MI), nata come baluardo difensivo altomedievale e poi trasformata in casa padronale, all’interno dei terreni acquistati dai Brivio, nobili di origine germanica. L’edificio attuale risale al Seicento ed è dotato di una cappella gentilizia, ricca di stucchi e dorature tipicamente barocchi. L’ingresso presenta un grande portale con un settecentesco cancello in ferro battuto di notevole fattura, ricco di volute e arabeschi. Dal 1996 è di proprietà pubblica e ospita nei suoi saloni con soffitti affrescati e grandi camini, mostre, concerti e convegni. Oggi la rocca rischia però di essere venduta all’asta e il comitato “Amici del Cuore di Rocca Brivio” si sta impegnando per salvarla.

Molti i voti arrivati per il piccolo borgo di Sparavera (BG), abitato stabilmente da quattro persone, che sorge a 960 metri sul livello del mare in Alta Val Brembana, nel Comune di Mezzoldo. Raccolto attorno al suo solido e omogeneo nucleo medioevale attraversato da un percorso pedonale, è un esempio di armoniosa architettura rurale, nel mezzo di verdi prati. A Sparavera generazioni di famiglie mezzoldesi hanno vissuto tramandandosi ritmi e pratiche della vita rurale, della coltivazione, dell’allevamento. Il comitato “Sparavera 960, il passato nel futuro” nasce affinché queste memorie così radicate nel territorio montano non vadano perdute e perché la riqualificazione delle parti comunali (viottoli, fontane, etc.) sia il punto di partenza per la promozione e per una più approfondita conoscenza del luogo. Il borgo è inserito nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”.

Numerose le segnalazione per la Diga del Gleno a Vilminore di Scalve (BG), sbarramento realizzato a partire dal 1916 sul torrente Gleno e purtroppo al centro qualche anno più tardi di una delle più grandi tragedie industriali italiane. Nel 1923, in seguito a forti piogge, la diga cedette riversando a valle milioni di metri cubi d’acqua, che travolsero e cancellarono interi paesi delle province di Bergamo e di Brescia, causando centinaia di vittime. Di quella che doveva essere la prima diga al mondo realizzata mescolando due tipologie costruttive, a gravità e ad archi multipli, rimangono oggi solo due tronconi, monumento di una dei più grandi disastri della bergamasca. Oltre che per la sua storia, la diga è importante per l’area di pregio naturalistico in cui si trovano i ruderi. L’obiettivo del comitato “Pro Loco Vilminore” è quello di valorizzare il luogo, promuovendo la conoscenza della sua storia. La Diga del Gleno rientra nella classifica “Luoghi sopra i 600 metri”.

In tanti stanno votando per l’Abbazia di Chiaravalle, una delle grandi abbazie a sud di Milano, un complesso monastico cistercense di grande importanza spirituale, storica e artistica, nonché caposaldo dello sviluppo agricolo della Bassa Milanese, con il sistema delle marcite. L’abbazia fu fondata nel 1135 da San Bernardo di Chiaravalle, alla guida di un gruppo di monaci provenienti dall’Abbazia di Clairvaux, nella Francia nord-orientale, e come da tradizione assunse il nome del monastero di cui era figlia. Il suo slanciato campanile gotico, noto ai milanesi come “la ciribiciaccola”, veniva scalato dai giovani novizi al momento della loro ordinazione.

E ancora, la Chiesa del Sanatorio di Groppino: inserita nel parco dell’Ospedale di Piario (BG), fu luogo di conforto per i pazienti affetti da tubercolosi ricoverati nel vicino sanatorio. Consacrata nel 1921 e dedicata al Sacro Cuore di Gesù, fu poi ampliata per accogliere un numero sempre crescente di malati. Inutilizzata da trent’anni, all’interno conserva affreschi del pittore bergamasco Piccinini. È in corso un lento deterioramento che i votanti vorrebbero vedere arrestato con interventi di restauro, affinché il bene continui a essere segno tangibile della speranza che all’inizio del Novecento riponevano nella preghiera i malati di tubercolosi, la cui unica cura era una lunga permanenza in sanatorio.

Molti voti anche per il Cammino di Santa Giulia che collega Livorno con Brescia, un itinerario di 467 km in 25 tappe. Attraverso l’evocazione di un fatto storico – la traslazione del corpo della Santa dall’isola di Gorgona, dove fu martirizzata, a Brescia, avvenuta nel 763 d.C. per volere dagli ultimi regnanti longobardi, Desiderio e Ansa – il cammino permette di compiere un percorso spirituale e naturalistico. Attraversando Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, collega chiese e pievi legate alla devozione per la Santa, nel segno di un itinerario che esalta la meditazione attraverso la lentezza e la contemplazione del paesaggio e che tocca il Monte Pisano – vincitore del censimento FAI 2018 – Lucca, Sassuolo, Guastalla, Sabbioneta, snodandosi in gran parte tra l’Appennino Tosco-Emiliano e aree di campagna. Il comitato “In cammino con Santa Giulia” partecipa a “I Luoghi del Cuore” per sollecitare la creazione di una rete di percorsi sentieristici, da dotare di una segnaletica turistica, al momento presente solo in parte. Il cammino rientra nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”.

È stato particolarmente segnalato il piccolo e suggestivo borgo di Corenno Plinio, frazione di Dervio (LC). Si trova su un promontorio a picco sul Lago di Como, in cima al quale svetta il castello realizzato nel XIV secolo per volere della famiglia Andreani, che dal 1277 aveva ottenuto il feudo di Corenno dall’Arcivescovo di Milano Ottone Visconti. Il nome Plinio venne aggiunto solo nel 1863, dopo l’Unificazione d’Italia, ritenendo che Plinio il Giovane, funzionario dell’Impero Romano e scrittore nato a Como, avesse posseduto quella villa che “posta su una rupe dominava il lago”. Vicino al Castello si trovano la chiesa parrocchiale e i tre grandiosi monumenti funebri della famiglia dei conti Andreani. Il Comitato “Corenno nel cuore” intende valorizzare il borgo medievale preservandone la secolare struttura urbanistica e promuovere la riqualificazione della piazza.

Borgo di Corenno Plino, Dervio (LC) (C) FAI

Ha raccolto più di 1.000 voti l’Oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano (BG), piccola costruzione in cotto preceduta da un portico, la cui facciata risale al XVI secolo mentre il campanile a un’epoca precedente. L’interno è caratterizzato da una sola navata con due campate e presbiterio coperti da volte a crociera, affrescate nel 1623 dall’artista cremasco Tommaso Pombioli. Da oltre trent’anni il “Gruppo Alpini di Calvenzano” si è preso in carico la manutenzione dell’edificio e dell’area circostante, riuscendo nel gravoso impegno di sostenere tutte le spese relative al restauro degli affreschi. L’obiettivo del gruppo è ora quello di favorirne la conoscenza e di inserire il bene in un più ampio itinerario di visita.

Tra i più votati della classifica provvisoria lombarda anche il Santuario della Madonna di Prada – dal dialetto “dei prati” – a Mapello (BG), che sorge all’esterno dell’abitato in un contesto di campagna di notevole bellezza. La chiesa, citata per la prima volta nel 1431, ma di fondazione più antica, conserva un affresco della fine del XV secolo raffigurante la Madonna con Bambino, San Pietro da Verona e un offerente, oggetto di secolare devozione. Non è solo il santuario a meritare attenzione: per raggiungerlo si percorre un maestoso viale alberato di 500 metri, voluto dal Barone Gian Maria Scotti e dedicato alla pace, ai reduci e ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Il comitato “Insieme per Prada” si sta impegnando affinché vengano effettuati lavori di recupero.

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