Industria: la crescita passa per progetti innovativi

Negli ultimi decenni l’industria italiana ha garantito un contributo essenziale e positivo sul tessuto socioeconomico nazionale, offrendo posti di lavoro sempre più specializzati e favorendo l’evoluzione tecnologica del...

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Negli ultimi decenni l’industria italiana ha garantito un contributo essenziale e positivo sul tessuto socioeconomico nazionale, offrendo posti di lavoro sempre più specializzati e favorendo l’evoluzione tecnologica del Paese.

Questo processo di crescita è passato inevitabilmente per un’innovazione continua e costante, un approccio che ha permesso all’Italia di affermarsi come la seconda potenza industriale in Europa e la settima nel mondo.

D’altronde, gli investimenti in ricerca e sviluppo sono fondamentali in un contesto produttivo come quello italiano, composto da poche aziende di grandi dimensioni e una molteplicità di piccole e medie imprese radicate nel territorio. La capacità di innovare rappresenta il principale vantaggio competitivo delle aziende, ma è importante sfruttare appieno sia le risorse proprie che quelle messe a disposizione dal pubblico come i fondi europei del PNRR.

Le sfide chiave nel processo di innovazione dell’industria italiana

Oggi le industrie italiane devono affrontare una serie di sfide complesse nel percorso di innovazione, per essere in grado di mantenersi competitive sul mercato globale e continuare a offrire soluzioni vincenti alle esigenze delle imprese e della società. Una delle sfide più importanti è quella della trasformazione digitale, che richiede investimenti sia nella realizzazione delle infrastrutture digitali essenziali allo sviluppo tecnologico che nella formazione del personale e nel rinnovamento del parco macchine.

La digital transformation deve inoltre colmare o almeno ridurre il gap tra il Nord e il Sud Italia, consentendo anche alle industrie del Mezzogiorno di usufruire delle enormi opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali. Un’altra sfida nel processo di innovazione dell’industria italiana è costituita dalla sostenibilità ambientale, ossia la necessità di rendere i processi produttivi meno energivori e più ecologici attraverso l’adozione di soluzioni circolari e tecnologie più evolute per ridurre l’inquinamento diretto e indiretto e il consumo di risorse.

Un’ulteriore sfida è quella legata alla formazione del personale, in particolar modo alla capacità delle aziende italiane di attrarre e trattenere i nuovi talenti e reperire tutta la manodopera specializzata di cui hanno bisogno per crescere e internazionalizzare l’attività. Per questo motivo, secondo una ricerca di Cegos Italia nell’ultimo anno e mezzo le aziende italiane hanno iniziato a offrire maggiori benefit ai dipendenti, ad esempio proponendo retribuzioni variabili in base al merito o bonus di risultato, una migliore formazione aziendale, sostegni economici aggiuntivi come i buoni spesa e una maggiore flessibilità lavorativa.

Innovazione nell’industria: l’esempio di successo della meccanica di precisione

In ambito industriale un esempio di successo legato all’innovazione è quello della meccanica di precisione, un settore strategico in Italia per l’industria e l’economia nazionale con dei veri e propri poli d’eccellenza come quello della bergamasca.

La meccanica italiana ha sempre investito molto su formazione e tecnologia per acquisire e mantenere la sua posizione competitiva nel panorama internazionale, un approccio adottato fin dagli anni 80 con l’introduzione delle prime macchine CNC a controllo numerico computerizzato.

È stato proprio grazie all’innovazione e agli investimenti in ricerca, sviluppo e formazione che le aziende italiane specializzate nelle lavorazioni meccaniche di precisione sono riuscite a raggiungere elevati standard di qualità, garantendo tolleranze molto strette anche di pochi micron e processi altamente efficienti con tempi di consegna ridotti. Ciò è stato possibile mediante il continuo rinnovamento del parco macchine, ad esempio con il passaggio ai moderni torni CNC di ultima generazione per lavorare anche i materiali più difficili per complessità, durezza e precisione.

La capacità di innovare costantemente ha consentito alla meccanica di precisione italiana di affermarsi in tutto il mondo, come dimostra il valore delle esportazione in continua crescita che ha raggiunto i 34,9 miliardi di euro nel 2022 in base ai dati dell’Ufficio Studi di Anima Confindustria.

Per mantenere questa posizione l’industria nazionale meccanica è arrivata a investire 1,2 miliardi di euro nel 2023, inoltre secondo la ricerca Data for Humanity di Ft Longitude le aziende italiane stanno destinando sempre più risorse all’ICT e alla data strategy valorizzando gli investimenti nelle tecnologie digitali.

Industria 5.0: la nuova sfida delle industrie italiane da vincere con l’innovazione

Dopo la digitalizzazione, l’automazione e la robotizzazione l’ultima sfida delle aziende italiane è rappresentata dall’Industria 5.0, ossia il passaggio a un modello produttivo più sostenibile, efficiente e rispettoso dell’ambiente. Mentre in passato l’innovazione ha permesso di migliorare tantissimo la precisione, la qualità e la produttività dei processi produttivi, oggi questo processo si sta concentrando sulle soluzioni in grado di ridurre l’impatto ambientale e diminuire il consumo di risorse da parte delle industrie.

Si tratta naturalmente di una sfida enorme, sostenuta però dai fondi europei del PNRR attraverso il Piano Transizione 5.0 per favorire gli investimenti nell’efficientamento energetico, nelle rinnovabili e nelle tecnologie sostenibili. Questo processo sta introducendo anche nuovi paradigmi ed esperienze interessanti, come i rapporti uomo-macchina nelle industrie che utilizzano tecnologie come i robot collaborativi, oppure l’applicazione dell’intelligenza artificiale per migliorare la produttività e ottimizzare i processi per ridurre gli scarti e le materie prime utilizzate.

Nei prossimi anni l’innovazione delle industrie italiane sarà concentrata sul modello Industria 5.0, per cercare di raggiungere quanto prima la neutralità climatica senza compromettere l’accuratezza e la qualità della produzione industriale.

Questo percorso sta interessando anche la formazione del personale, un aspetto fondamentale per raggiungere gli importanti obiettivi previsti dall’Italia e dall’UE e sfruttare al meglio le potenzialità dell’innovazione per rendere l’industria sempre più sostenibile, efficiente e competitiva.

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