La recensione: “Il sogno di Dio”

L’autore, Giuseppe De Virgilio, presbitero della diocesi di Termoli-Larino e professore presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma), propone un viaggio attraverso i due Testamenti alla ricerca...

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L’autore, Giuseppe De Virgilio, presbitero della diocesi di Termoli-Larino e professore presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma), propone un viaggio attraverso i due Testamenti alla ricerca della relazione tra giustizia e pace.

Nell’Introduzione l’autore chiarisce il valore dei due termini: “giustizia” indica un equilibrio relazionale di ogni persona con il Signore, così che possa vivere in armonia con il creato, nella verità con se stesso e con gli altri. La “pace” designa la pienezza e l’integrità della vita, frutto della benedizione di Dio e impegno di corresponsabilità da parte della persona.

Si passa quindi all’Antico Testamento, di cui si esaminano sei nuclei tematici. Il primo è il dramma del fratricidio (Genesi 4, 1-16). Nelle figure di Caino e Abele si intravedono i germi della violenza omicida, frutto dell’esperienza umana segnata dal peccato.

Il primo aspetto evidenzia la fatica di accettare l’altro come fratello. Si rileva poi la differenza “familiare” dei due, data la prevalenza del primogenito rispetto ad Abele. C’è poi la differenza “culturale”: Caino è un agricoltore, Abele è un pastore.

La terza differenza è “cultuale”: il Signore accoglie il sacrificio di Abele in maniera diversa da quello di Caino. L’insegnamento è evidente: bisogna accogliere e rispettare la volontà di Dio, soprattutto quando è diversa dal modo di pensare comune. Ma anche nei confronti di Caino Dio ristabilisce la giustizia manifestando la sua misericordia.

Il secondo tema riguarda la “giustizia” di Dio e la risposta di fede dell’uomo “giusto”. La figura dominante è quella di Abramo, che accetta l’invito di Dio di lasciare la sua terra e di dirigersi verso una nuova che gli verrà indicata. Abramo, nonostante l’età, obbedisce alla volontà divina, accoglie la benedizione e si dirige verso Canaan, compiendo un faticoso cammino di fiducia e di abbandono.

Ma Abramo riceve una seconda chiamata, accompagnata dalla promessa di una discendenza, nonostante l’età avanzata della moglie Sara. Abramo “credette al Signore che glielo accreditò come giustizia”. Credere è quindi appoggiarsi a Dio ponendo in lui la propria sicurezza e lasciando che Dio disponga della propria vita.

La terza figura è Giuseppe, modello dell’uomo giusto, di fede salda, prediletto dal padre Giacobbe, ma odiato dai fratelli. La riconciliazione è data dalla discesa in Egitto di dieci fratelli per acquistare frumento a causa della carestia nella terra di Canaan. Giuseppe, divenuto vizir d’Egitto, li riconosce, attiva un processo di conversione e riconciliazione. Solo nel perdono totale si può guardare con speranza al futuro.

La Tôrāh donata da Dio sul monte Sinai ha un ruolo determinante nel binomio giustizia-pace, come pure la predicazione dei profeti. Un’ultima tappa della relazione giustizia e pace è contenuta nella ricca letteratura sapienziale.

Determinante è lo sviluppo del tema nel Nuovo Testamento, con aspetti di continuità e di novità, riassunti nella persona e nella missione di Gesù di Nazareth, la cui missione salvifica, sorgente di perdono, si rivolge a tutti i credenti, destinatari delle beatitudini, proponendo il primato della misericordia. L’autore analizza le tematiche con precisi dettagli nei quattro evangelisti, in Paolo e nei quattro scritti apostolici (Lettera agli Ebrei, Lettera di Giacomo, le due Lettere di Pietro).

Giustizia e pace sono doni di Dio affidati alla responsabilità di ogni persona umana, con l’azione dello Spirito Santo, in attesa della fine dei tempi, quando l’umanità sarà giudicata sulla base delle opere di giustizia, di misericordia e di pace.

È una grande responsabilità che tocca svolgere a ciascuno di noi, nell’ambiente familiare e lavorativo, superando paure, accogliendo le diversità, aprendosi alla novità dei cambiamenti, restando saldi nel fondamento cristiano. Lo strumento più efficace, come ricorda papa Francesco, è il “dialogo sociale come contributo per la pace”.

I principi proposti sono supportati da numerose citazioni di testi sacri, approfonditi con un’esegesi colta che aiuta a comprendere, oltre alla bellezza del messaggio, la ricchezza della Parola di Dio.

Giuseppe De Virgilio “Il sogno di Dio” Giustizia e pace si baceranno – Paoline – euro 18.00

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