Il Pirellone dice No a una riforma che penalizza la Lombardia

Sul Pirellone, la casa dei lombardi, compare la scritta NO. Pare una sorta di autodifesa contro coloro che, attraverso la riforma, vorrebbero svuotare la Regione Lombardia delle sue...

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Sul Pirellone, la casa dei lombardi, compare la scritta NO. Pare una sorta di autodifesa contro coloro che, attraverso la riforma, vorrebbero svuotare la Regione Lombardia delle sue competenze.

Basterebbe infatti un sì per sottrarre ai lombardi l’eccellenza della sanità, che attira ogni anno 150 mila pazienti dalle altre regioni. Basterebbe un sì per spazzare via ogni tutela urbanistica messa in atto dalla Regione, compresa quella legge denominata “antimoschee” che, ponendo alcune regole di buon senso, ha finora impedito il proliferare del fondamentalismo islamico a Milano e dintorni. Se passasse il sì la Lombardia, con 10 milioni di abitanti, sarebbe rappresentata in Senato da un solo Sindaco, come il Molise che di abitanti ne conta 300 mila. Se passasse il sì lo Stato avrebbe sempre e comunque ragione (grazie alla clausola di supremazia introdotta nella riforma): la Lombardia non avrebbe nessuna possibilità di opporsi, ad esempio, all’invio dei rifiuti campani. La riforma Renzi ci consegna a un centralismo becero, che penalizza fortemente le regioni virtuose e con i conti in ordine come la nostra. Incassato il sì, il governo Renzi-Alfano continuerebbe per anni con l’attuale malagestione, per non dire business, dell’immigrazione, facendo entrare in Italia milioni di disperati sui quali lucrare ai danni dei cittadini. Anche per questo è importante recarsi alle urne e barrare la croce sul NO.

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