La coltivazione della cannabis è un’attività che può sembrare semplice; tuttavia, richiede attenzione, cura e una buona dose di conoscenza. Che tu sia un coltivatore esperto o alle prime armi, è essenziale comprendere alcuni dei fattori chiave che influenzano la crescita e la salute delle piante. Continua a leggere e scopri quali sono i problemi più comuni e come risolverli!
Dai la giusta importanza all’irrigazione
Uno dei fattori da tenere sotto controllo è senza dubbio la gestione dell’acqua. La quantità che una pianta riceve influisce significativamente sulla sua salute. Un’irrigazione in eccesso può provocare marciumi radicali, soffocare le radici e bloccare l’assorbimento di ossigeno, mentre uno scarso apporto di liquido può causare disidratazione e ridurre la crescita.
Se noti sintomi di stress idrico, come foglie appassite o ingiallite, è importante intervenire tempestivamente. Le foglie rivolte verso il basso: perché avviene nella cannabis e cosa fare? Questo è uno dei segnali più comuni che la tua pianta sta soffrendo di un eccesso o di una carenza d’acqua. Se noti questo problema, potrebbe essere necessario regolare la quantità di irrigazione e assicurarsi che il terreno abbia un buon drenaggio.
Controlla la nutrizione e il pH del terreno
Il corretto bilanciamento dei nutrienti è fondamentale per evitare carenze o eccessi che possono compromettere la crescita. La cannabis ha bisogno di un mix equilibrato di macro e micronutrienti, come azoto, fosforo, potassio, calcio e magnesio. È importante monitorare la nutrizione in ogni fase del loro sviluppo e regolare le dosi di fertilizzante di conseguenza.
Anche il pH del terreno gioca un ruolo fondamentale. Se è troppo alto o troppo basso, la pianta potrebbe non assorbire correttamente i nutrienti presenti nel terreno. Questo può manifestarsi con foglie scolorite o deformate. È sempre consigliabile controllare regolarmente questo fattore e, se necessario, correggerlo con appositi prodotti. A continuazione trovi tutte le informazioni necessarie.
Se il pH è troppo alto (alcalino)
- Acido fosforico: si utilizza di solito per abbassare il pH nell’acqua di irrigazione;
- Zolfo: ideale per far scendere il valore del pH nel lungo periodo;
- Acido citrico: è una soluzione naturale e temporanea, particolarmente consigliata per abbassare il pH rapidamente.
Se il pH è troppo basso (acido)
- Calce agricola: un metodo naturale e comune, che si contraddistingue per l’assorbimento lento;
- Carbonato di calcio (dolomite): un composto chimico che si presenta come una polvere bianca. Ricco di calcio e magnesio, questo minerale aiuta ad alzare il pH oltre ad essere un’importante fonte di calcio;
- Cenere di legno: può essere usata per innalzare il pH grazie al contenuto di potassio e altri minerali.
Monitora l’illuminazione
Le piante di cannabis hanno bisogno di una fonte luminosa intensa e continua durante la fase vegetativa e una riduzione del fotoperiodo per stimolare la fioritura. Utilizzare luci di bassa qualità può rallentare lo sviluppo della pianta o portare a una fioritura incompleta. Se le foglie della pianta iniziano a sviluppare un colore più chiaro o mostrano segni di sbiancamento, potrebbe essere un segnale che l’illuminazione non è adeguata. Regolare la posizione delle luci o sostituirle con un modello più potente può fare una grande differenza.
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