Cicognani: oltre mezzo secolo al servizio degli automobilisti

di Donatella Salambat – A Tradate Cicognani Autoveicoli non è solo un nome noto ma, cme direbbe il popolare e fortunato spot, anche una garanzia. Sì, perché da...

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di Donatella Salambat – A Tradate Cicognani Autoveicoli non è solo un nome noto ma, cme direbbe il popolare e fortunato spot, anche una garanzia. Sì, perché da 52 anni, cioè dal 1969, la concessionaria fondata da Antonio Cicognani è un presidio stabile al servizio degli amanti dell’auto, sia tradatesi che varesotti.

L’azienda accoglie i clienti nel suo luminoso e ampio show room che si affaccia sul trafficoatissimo Viale Europa e offre tutti i servizi di post-vendita, dalla riparazione e manutenzione ai servizi assicurativi e di revisione, che sono tanto richiesti dagli automobilisti.

La longevità della Cicognani Autoveicoli è frutto della passione per la tecnologia che supporta il mondo dell’auto. Passione che il Fondatore ha saputo trasmettere ai figli Roberto, Alessandro e Daniela, che si occupano della gestione della società.

Roberto conferma che, da sempre, è stata la formazione permanente di chi lavora in azienda la vera arma vincente per superare i tanti difficili momenti di un mercato appesantito da un’economia ferma ormai da troppo tempo. «L’ennesima sfida che ora abbiamo davanti», dice Roberto, che siamo venuti ad intervistare in un momento di pausa del suo lavoro, «è il passaggio da vetture tradizionalmente alimentate con gasolio e benzina a quelle elettriche e ibride, una sfida per la mobilità tradizionale che è indispensabile vincere soprattutto per la salvaguardia del pianeta».

Naturalmente Roberto Cicognani si è già “messo in pista” (nel suo caso l’espressione ci appare appropriata) aggiornandosi sui nuovi modelli di vetture che proporrà alla clientela, grazie ad alcuni seminari organizzati dalle case automobilistiche che la sua concessionaria rappresenta.

Con il disastro provocato dal virus di Wuhan, gli chiediamo, un’azienda come la sua che genere di problemi ha dovuto affrontare?
«Innanzitutto il calo di fatturato» risponde pronto. «Il blocco del-la circolazione e la chiusura di numerose attività ha portato a una drastica battuta d’arresto».

Come avete affrontato il calo del fatturato?
«Non ci siamo abbattuti. Stiamo guardando avanti sperando di tornare il prima possibile ai regimi pre-pandemia. Puntiamo sui servizi e sfruttiamo al massimo le campagne incentivi».

Il mondo dell’auto sta cambiando: qual è il futuro delle auto a benzina, delle mild hybrid e delle hybrid plug-in?
«Sicuramente il futuro è green. Benzina piuttosto che diesel, mo-tore che genera particolato. Le mild-hybrid e le hybrid plug-in sono il nuovo orizzonte, riducono le emissioni inquinanti e per-mettono di ottimizzare i consumi grazie al loro utilizzo elettrico. Come in tutti i settori il tempo sarà portatore di innovazione ed esperienza».

Qual è la principale differenza nella gestione tra un’auto tradizionale e un’auto ibrida?
«È un passaggio epocale. Le conoscenze del mercato automobili-stico tradizionale vanno implementate con quelle dell’ibrido e dell’elettrico. Un passaggio che comporta anche importanti modi-fiche negli impianti. Anche l’officina, per esempio, deve essere adeguata al fine di consentire adeguati standard operativi e di si-curezza».

In che modo le case automobilistiche aiutano i concessionari nella vendita/gestione dell’auto ibrida?
«La formazione è alla base di tutto. Mettono al nostro servizio il loro know-how, si sono impegnate a produrre una versione elettri-ca/ibrida per ogni loro modello entro il più breve tempo possibi-le».

Quale tipo di preparazione è necessaria per occuparsi di auto a propulsione ibrida?
«Occorrono più competenze tecniche rispetto al passato: diventa obbligatoria la frequenza a corsi che rilasciano qualifiche professionali riconosciute a livello europeo. Penso per esempio alla qualifica PES (Persona esperta) grazie alla quale si può operare sui veicoli elettrici e ibridi con cognizione di causa. Prima ancora risulta indispensabile anche innalzare la preparazione del personale di vendita perché possa illustrare correttamente i nuovi prodotti alla clientela».

Dal punto di vista della manutenzione quali sono le principali differenze, anche in termini economici, tra le auto tradizionali e le ibride?
«La manutenzione è più economica: il motore elettrico non ri-chiede manutenzione, quello ibrido comporta un sensibile rispar-mio, perché quando si utilizza la propulsione elettrica non si usa quella termica, quindi si risparmia sul consumo di olio e filtri. Anche i freni vengono sollecitati meno grazie all’utilizzo elettri-co».

Quali sono le differenze tra un’auto tradizionale e un’auto elettrica?
«Sicuramente l’inquinamento prodotto: l’auto elettrica inquina meno di quella termica; inoltre comporta un risparmio sulla ma-nutenzione e sul costo del carburante. Si riducono le emissioni nell’atmosfera di CO2, e si riduce la quantità di rifiuti speciali prodotti e da smaltire. Tuttavia occorre tener conto che l’investimento iniziale per i veicoli green è sicuramente più alto e pertanto il vantaggio economico può essere valutato solo sul lun-go periodo. Una vettura ad alimentazione tradizionale, di contro, ha una autonomia di viaggio più lunga ed è pertanto più indicata per le lunghe percorrenze. Inoltre, al momento, i punti pubblici di ricarica elettrica non sono ancora capillari; difficoltà che, tuttavia, sarà solo temporanea».

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