Besana Brianza, i Carabinieri arrestano membri di una baby gang

La scorsa notte a Besana in Brianza (MB), Renate (MB), Veduggio con Colzano (MB) e Costa Masnaga (LC), i Carabinieri della Compagnia di Seregno (MB), hanno dato esecuzione alla...

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La scorsa notte a Besana in Brianza (MB), Renate (MB), Veduggio con Colzano (MB) e Costa Masnaga (LC), i Carabinieri della Compagnia di Seregno (MB), hanno dato esecuzione alla misura cautelare di applicazione della permanenza domiciliare emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Milano su proposta della Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano nei confronti di 8 ragazzi italiani di età compresa tra i 15 e i 16 anni ritenuti responsabili di rapina, lesioni personali aggravate e percosse, reati commessi in concorso e in esecuzione del medesimo disegno criminoso in relazione a più episodi delittuosi, di cui uno realizzato unitamente ad altri 3 coetanei e un maggiorenne, indagati a piede libero nell’ambito dello stesso procedimento penale, che vede in totale 12 indagati.

L’ordinanza riscontra gli esiti di articolata attività investigativa, avviata e condotta dai militari della Stazione CC di Besana in Brianza sulla scorta delle denunce raccolte da 12 vittime, tutte 15enni, che, superando un forte clima intimidatorio a loro danno (il 23 dicembre 2020, destinatarie di “spedizione punitiva” organizzata dagli indagati all’interno del Parco “Villa Filippini” di Besana in Brianza in ragione della collaborazione resa nel corso delle indagini – venendo accerchiate da circa 25 giovani per impedire loro la fuga e fatte oggetto di violento “pestaggio), ha permesso di raccogliere concordanti indizi di colpevolezza a carico degli indagati.

Tutto è iniziato con una rapina avvenuta il 16 dicembre 2020, nella frazione di Valle Guidino dove, in cinque, con la minaccia di un acciarino, avevano rapinato 30 euro a una delle vittime.

Non contenti, il giorno successivo gli stessi erano tornati nel parco “Villa Filippini” a Besana in Brianza dove, dopo spintoni, atti di intimidazione e schernimento, prima hanno richiesto insistentemente scarpe, indumenti e soldi alle loro vittime e poi, a una di esse, hanno portato via una cassa acustica.

In quella circostanza uno degli indagati, un 15enne, ha affermato che lui ruba tutto quello che gli piace, tanto loro (le vittime) hanno i soldi.

E ancora dopo un paio di giorni nel pieno centro besanese di Piazza Umberto I, hanno minacciato e colpito con schiaffi sulla testa uno dei minori che, in quel momento, stava passeggiando in compagnia dell’anziano nonno. Nell’occasione gli altri venti giovani del branco hanno osservato divertiti commentando con frasi del tipo: «Rissa, ora scatta la rissa, si danno le botte!».

Poi è arrivato il sospetto che qualcuno potesse essersi rivolto alle forze dell’ordine. Ed ecco le intimidazioni del giorno 22, sempre nel parco di “Villa Filippini”, dove il gruppo di violenti ha minacciato le vittime accusandole di aver fatto i loro nomi ai Carabinieri e urlando loro la frase «Perché avete fatto i nomi agli sbirri?».

Infine, l’episodio clou avvenuto il giorno 23 dicembre, quando il branco, tra questi anche una ragazza di 15 anni (non indagata), si sono recati ancora una volta in quel parco dove erano certi avrebbero trovato le loro vittime. Le hanno quindi accerchiate e hanno impedito loro qualsiasi possibilità di fuga. Poi le hanno minacciate e aggredite verbalmente con frasi del tipo «Oh, vedi di non fare il mio nome perché, se no, ti entro in casa e ti spacco tutto, non sto scherzando!».

E infine, l’assalto con ripetuti schiaffi e pugni. Nell’occasione, per le numerose contusioni, anche facciali, riportate, tre dei giovani sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso di Carate Brianza riportando ognuno 7 giorni di prognosi. In seguito all’ultimo evento i genitori di tutte le vittime hanno sporto denuncia contro ignoti. Sono scattate quindi le indagini dei Carabinieri della Stazione di Besana in Brianza che, dopo aver acquisito, visionato e analizzato ore e ore di immagini di svariati impianti di videosorveglianza, raccolto numerose prove testimoniali hanno raccolto conformi indizi di colpevolezza nei confronti dei 12 giovani in ordine ai sopracitati reati che hanno portato alle misure della scorsa notte. Per gli 8 destinatari della misura cautelare anche l’obbligo di non allontanarsi dalle loro abitazioni, il divieto di utilizzare social network e di comunicazione mediante l’utilizzo di internet o apparecchi cellulari con persone diverse dai propri familiari.

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