Asst Brianza, nuova tecnologia per l’Anatomia Patologica

Una nuova tecnologia di ultimissima generazione è stata acquisita dalla struttura di Anatomia Patologica della Asst Brianza.  “Era in cantiere da diverso tempo: oggi è realtà. L’innovazione tecnologica...

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Una nuova tecnologia di ultimissima generazione è stata acquisita dalla struttura di Anatomia Patologica della Asst Brianza.  “Era in cantiere da diverso tempo: oggi è realtà. L’innovazione tecnologica introdotta consente un salto di qualità nel processo diagnostico e un notevole passaggio in avanti dal punto di vista della nostra organizzazione del lavoro”.

A parlare in questi termini è il direttore Giorgio Bovo, direttore della struttura di Anatomia Patologica, la cui attività copre e interessa i presidi ospedalieri di Vimercate, Carate e Desio.

Il nuovo sistema è composto da due impianti (un processatore e un inclusore, secondo la terminologia tecnica) che permettono esami istopatologici, biopsie e quant’altro con un deciso contenimento dei tempi di realizzazione. E’ un cambio di passo per i tecnici e i patologi nella diagnosi del materiale prelevato, ad esempio nel corso di un intervento chirurgico, anche di alta specializzazione.

La nuova tecnologica ha alzato l’asticella dell’organizzazione della struttura e dell’automazione della sua attività, già riconosciuta e apprezzata dal mondo ospedaliero, in Lombardia e oltre i confini della regione.

Nei mesi scorsi tecnici e manager di aziende del sistema sanitario regionale avevano visitato la struttura presso l’Ospedale di Vimercate interessati al sistema di tracciamento del servizio diagnostico.

“Un sistema e una infrastruttura tecnologica che ci consente di avere sempre sotto controllo l’analisi del materiale anatomico e soprattutto di conoscere, in qualsiasi momento, i diversi passaggi dell’attività anatomopatologa”, racconta Bovo. La risposta diagnostica alle domande dei clinici, chiamati a decidere la giusta terapia per i propri pazienti, è così garantita velocemente

Di più: il sistema di tracciabilità comporta anche la possibilità di intervenire su possibili errori degli operatori, per correggerli ed evitare che si ripetano.

“Oggi, con l’impiego delle due nuove apparecchiature, la fase di processazione e inclusione sono state ulteriormente automatizzate, abbattendo oltremodo i tempi di lavorazione. Possiamo arrivare, ad esempio – aggiunge Bovo – ad una biopsia avviata in mattinata e realizzata diagnosticamente già nel primo pomeriggio. Tempi impensabili fino a pochi mesi fa”.

La tecnologia introdotta vale un investimento quinquennale di 1.250.00 euro. In Italia un macchinario simile è in attività, oltre che a Vimercate, in soli altri otto centri: in Lombardia, quello in via Santi Cosma e Damiano, è pressoché unico.

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