Camparada: Boscardin a favore dell’altopiano di Asiago

Lucio Boscardin, famoso pittore, scultore e grafico di Camparada, originario di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, dove è nato nel 1943, da cui, dopo una permanenza...

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Lucio Boscardin, famoso pittore, scultore e grafico di Camparada, originario di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, dove è nato nel 1943, da cui, dopo una permanenza a Enego, si spostò a 17 anni in cerca di lavoro, prima in Svizzera e poi a Milano, stabilendosi quindi a Camparada con studio a Casatenovo e divenendo un imprenditore di successo, tanto da vincere il concorso della Federcalcio per la mascotte dei campionati mondiali calcio Italia ’90, con il simpatico “Ciao”, un po’ Pinocchio e un po’ Arlecchino, ebbene, Lucio Boscardin, autore del libro “Pino, il nuovo Pinocchio – Grandi magie”, ha deciso di devolvere all’altopiano di Asiago la metà dei proventi della vendita del suo libro.

Nel 2017 infatti l’altopiano di Asiago, dove sono i “Sette Comuni” di cui è originario Boscardin, sono stati devastati da una sconvolgente alluvione che ha messo KO interi territori, e proprio per questo l’artista, supportato in questo dall’amico critico dell’arte e giornalista Silvano Valentini, presidente onorario della locale “Bottega dell’Arte”, ha deciso di aiutare concretamente il suo territorio di origine, tanto da allestire una mostra delle sue opere presso la Pro Loco di Enego, in provincia di Vicenza, aperta il 27 luglio scorso e visitabile fino al 30 ottobre prossimo.

Lucio Boscardin, o Bosca, il nonno di Pino nel nuovo libro su Pinocchio, secondo il critico d’arte Silvano Valentini (a sinistra della foto con lui e la mascotte “Ciao” del Mondiali Italia ‘90) “sa conferire alla virtuale e insieme storica figura di Pinocchio, come l’attento lettore di certo saprà fare leggendo e meditando quanto necessario, un valore universale, quello dei nostri difetti e delle nostre virtù, del cielo e della terra, rappresentando quindi la varia umanità del nostro vivere quotidiano, così com’è effettivamente nella nostra bella e cruda realtà che circonda il nostro abituale e amato habitat naturale”.

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