Monza, decine di animali tenuti in stato di incuria

Può l’amore per gli animali degenerare al punto da trasformarsi in una vera e propria patologia? Sì; gli Inglesi hanno battezzato questo fenomeno “animal hoarding”, ovvero una particolare...

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Può l’amore per gli animali degenerare al punto da trasformarsi in una vera e propria patologia? Sì; gli Inglesi hanno battezzato questo fenomeno “animal hoarding”, ovvero una particolare forma di accaparramento o accumulo compulsivo in cui l’oggetto della patologica mania di accumulo è un animale, generalmente gatti o cani, ma non solo.

“Mariano” (il nome è di fantasia) non era solo un animal hoarder; lui accumulava tutto nella sua villetta proprio nel centro del quartiere San Rocco, a Monza, tra l’indifferenza generale, è il caso di dire, perché nessuno si è mai accorto del suo problema o, nel caso se ne fosse accorto, si è ben guardato dal contattare i servizi sociali.

Tutto ha inizio a metà maggio, quando Mariano, che deve essere ricoverato in ospedale per una grave malattia, contatta un suo conoscente affidandogli l’incarico di badare ai suoi animali.

Il conoscente accetta, mai immaginando cosa avrebbe trovato al suo arrivo: un impressionante numero di animali da cortile, alcuni ben nutriti, altri tenuti in pessime condizioni in un giardinetto dove le piante cresciute a dismisura nascondevano un enorme numero di sacchi della spazzatura mischiati a rottami in ferro e a una variegata tipologia di rifiuti che celavano anche alcune carcasse di galline e di anatre decedute da tempo.

Superato lo choc iniziale, il conoscente di Mariano saggiamente contatta l’Enpa di Monza e Brianza che immediatamente effettua un sopralluogo con il presidente Giorgio Riva e l’operatrice Federica.

Valutata la drammatica situazione degli animali, vengono organizzati turni di recupero che iniziano già dal 19 maggio e continuano per oltre un mese per catturare e trasferire presso il Parco Canile di Monza tutti gli animali, che sono davvero tanti:

35 tra galli e galline di varie razze (una coppia era detenuta in una gabbietta per uccellini);

6 oche tra cignoidi e romagnole;

11 anatre tra anatre mute e mandarine;

una capra tibetana di circa 7-8 anni, affetta da dermatite.

Tutti gli animali vengono messi in sicurezza. Enpa, per rispetto delle gravi condizioni in cui versa Mariano (che morirà due settimane dopo l’inizio del trasferimento) ha deciso di non procedere ad alcun tipo di denuncia.

Resta l’amaro in bocca per una situazione degenerata nell’indifferenza generale, quando Mariano, invece, avrebbe avuto bisogno di qualcuno che intervenisse per tempo, per lui e per i suoi animali. Che sicuramente ha amato, ma nel modo sbagliato.

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