Omicidio di Muggiò, mandante arrestato dai Carabinieri

Stamane, venerdì 8 Marzo, presso la sala stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Milano, il tenente colonnello Simone Pacioni dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Monza insieme...

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Stamane, venerdì 8 Marzo, presso la sala stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Milano, il tenente colonnello Simone Pacioni dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Monza insieme al procuratore capo dott.ssa Luisa Zanetti della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza hanno ricostruito i fatti relativi all’indagine che ha portato al fermo di quattro italiani accusati di omicidio e occultamento di cadavere del cittadino albanese Lamaj Astrit, scomparso nel Gennaio 2013 e rinvenuto il 15 Gennaio 2015.

Le indagini si sono svolte in sinergia tra i Carabinieri di Monza e Caltanissetta consentendo di individuare il mandante dell’omicidio. Si tratta di una donna residente a Genova, originaria di Riesi (Caltanissetta), commerciante di gioielli dell’età di 64 anni. Secondo i Carabinieri la donna, derubata e abbandonata dall’uomo commissiona l’omicidio coinvolgendo sei persone vicine ad ambienti della criminalità organizzata anch’essi originari di Riesi.

L’ omicidio ha luogo a Muggio, dove l’albanese viene attirato in una trappola. Si reca sul luogo convinto di partecipare ad una una falsa partita di stupefacenti. L’albanese viene aggredito, colpito alla testa ed in seguito strozzato con un filo di nylon.

Il cadavere da Muggiò viene trasferito a Senago e occultato in una villa, all’epoca in fase di ristrutturazione. Il corpo è stato collocato in un vano  e ricoperto di calce. I Carabinieri a seguito del ritrovamento del corpo e a  difficoltose operazioni di recupero ad opera del Corpo dei Vigili del Fuoco e  ad un attento esame degli abiti, dei resti scheletrici affidati ad un archeologo forense e alla dott.ssa Cristina Cattaneo, ordinario di Medicina Legale dell’Università Statale di Milano si è proceduto al riconoscimento del cadavere.

Lamaj Astrit, la cui scomparsa fu denunciata dal fratello nel 2013, è stato ucciso e murato come ritorsione per aver abbandonato la donna che è poi stata fermata venerdì mattina 8 Marzo, all’aereoporto di Genova.

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