L’Antitrust ha accolto gli impegni di quattro aziende produttrici di pasta di semola di grano duro e, nello stesso ‘caso’, ha deciso di multare Lidl con un sanzione di un milione di euro per pratica commerciale scorretta. Ne da notizia l’agenzia Ansa in una corrispondenza da Roma.
Le istruttorie, spiega l’Autorità in una nota, riguardano informazioni fuorvianti circa l’origine del grano duro utilizzato nella produzione di pasta di semola di grano duro, diffusi attraverso le etichette e i siti aziendali di Divella, De Cecco, Lidl, Margherita (ex Auchan Spa), e Pastificio Cocco.
In pratica ai consumatori italiani sarebbe stato fatto credere che la pasta da loro acquistata nei supermercati Lidl era al cento per cento e non al 40 per cento proveniente dall’Italia.
Nel nostro Paese è alto il desiderio di consumare cibi di qualità. Non a caso all’estero l’agroalimentare e il vitivinicolo italiano è apprezzato e tenuto in grande stima anche per le rigorose leggi che li tutelano.
Ormai affermare che un prodotto è Made in Italy nella filiera alimentare è sinonimo di qualità. Ben vengano quindi le forti sanzioni a chi in modo scorretto utilizza il marchio Made in Italy.
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