La disoccupazione cresce? Eppure le soluzioni ci sono!

Oggi con la crisi legata alla guerra e il caro prezzi, le notizie battono molto sul fatto che manchi il lavoro per i giovani. In realtà, però, il...

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Oggi con la crisi legata alla guerra e il caro prezzi, le notizie battono molto sul fatto che manchi il lavoro per i giovani. In realtà, però, il quadro è molto più complesso di quello che si pensi. Non parleremo né del reddito di cittadinanza né della diatriba tra gli imprenditori, che lamentano di non trovare giovani volenterosi di lavorare, e diverse persone che lamentano una proposta di offerte assolutamente indecente.

Qui vogliamo mettere l’accento sul fatto che, se si guarda bene, le opportunità non mancano. Basta solo guardarsi attorno e cogliere al volo ogni singola occasione. Mettendo da parte tutti gli schemi del passato e il sogno di ritornare agli anni d’oro.

Studiare non è una perdita di tempo

Purtroppo, con i tanti pseudo esperti di cryptovalute (e qui si potrebbe aprire un mondo) sta passando l’idea che studiare non serva e che basta un giorno di lavoro per essere ricco. Le cose, ovviamente, non stanno così. La laurea serve e, anzi, essere preparati dà diversi vantaggi. Innanzitutto, è un traguardo prestigioso ed è giusto festeggiare anche con un dono di laurea originale come un viaggio o qualcosa di simile e, inoltre, fornisce delle competenze che la ‘scuola della vita’ non sempre fornisce.

Senza dimenticare che se vuoi preparare un concorso pubblico e ambire al famigerato posto fisso, sappi che avere un cervello ‘allenato’ a studiare e leggere è un vantaggio non da poco rispetto a chi, magari, ha terminato le scuole superiori e non tocca un libro da diversi anni. Oppure si potrebbe parlare dell’esperienza umana che una esperienza del genere fornisce. Pensa a chi ha deciso di studiare fuori casa o di partecipare al progetto Erasmus.

Certo, ci sono facoltà e facoltà, ovvio. Come in tutte le cose. Ma dire, così, a priori che la laurea non serva è un errore grossolano che i giovani rischiano di pagare a caro prezzo.

I lavori sul web oggi vanno per la maggiore

Inutile girarci intorno: anche l’influencer è un vero e proprio lavoro. Chi è vecchio stampo magari storcerà il naso di fronte a questa affermazione ma è così. Non si può delegittimare una professione nata grazie ai social solo perché non corrisponde ai canoni del lavoro a cui siamo abituati.

Il mondo cambia, e spesso anche velocemente. Quindi, è giusto adattarsi. L’influencer è solo un esempio dei lavori sul web che si possono fare. Uno dei punti di forza del web è sicuramente il fatto che è molto più meritocratico rispetto, magari, a qualche lavoro tradizionale.

Sei bravo? Hai inventiva? Hai delle qualità che vuoi far emergere? Ti apri un sito web o un profilo social e il gioco è fatto. Anche qui, come in tutti gli ambiti, ci vogliono le competenze e un senso di professionalità spiccato.

Non c’è, comunque, solo l’influencer come lavoro che si può fare on line. Ad esempio, anche il Social Media Manager è una figura molto ricercata. Per farla breve, è colui che si occupa di gestire le pagine social di un’azienda o di personaggio famoso. Poi ci sarebbe chi si occupa del posizionamento di un sito web su Google, chi cura la reputazione on line di un’attività e diverse altri lavori.

Rispolverare le vecchie tradizioni

Hai notato quanti giovani si stanno avvicinando all’agricoltura o stanno aprendo ristoranti dedicati al bio? Ecco, questa è una strada sempre più praticata. Il sentiment comune è notevolmente cambiato. Nonostante la crisi, le persone sul cibo guardano il prezzo fino a un certo punto. Vogliono mangiare sano e bene, possibilmente sapendo anche da dove vengono gli ingredienti.

Facci caso: il menu è totalmente cambiato rispetto a un tempo. Anche per il piatto più semplice, spesso si descrivono gli ingredienti con una precisione incredibile. Il ristorante è solo un esempio ma se ne possono fare tanti. Ad esempio, anche l’apertura di strutture ricettive non per forza al centro delle città ma anche in mezzo al verde. Il vantaggio? La tranquillità di poter staccare qualche giorno dalla routine quotidiana e di poter immergersi nei boschi tra la vegetazione. Proprio come si faceva un tempo, appunto.

 

 

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