Covid, la Lombardia resta in zona gialla

“Si conferma la frenata dei contagi e la Lombardia resta in zona gialla, anche nel consueto monitoraggio settimanale della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del...

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“Si conferma la frenata dei contagi e la Lombardia resta in zona gialla, anche nel consueto monitoraggio settimanale della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute”. Così il presidente della Regione LombardiaAttilio Fontana, in un post sulla sua pagina Facebook commenta il monitoraggio settimanale sul Covid.

In calo tutti i parametri

Nel testo, il Governatore sottolinea che “calano tutti i parametri: incidenza sui 100.000 abitanti si attesta a 13,6%, sotto la media nazionale che è 15%. Scendono anche i livelli di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica”.

Richieste delle Regioni al Governo

“Ora attendiamo – prosegue il presidente Fontana – che il Governo accolga le richieste che abbiamo avanzato in sede di Conferenza delle Regioni: eliminare la classificazione in zone e semplificare le quarantene, soprattutto in ambito scolastico, concentrandosi in particolare sui positivi sintomatici”.

Rimettere in moto l’economia

“La Lombardia e il Paese intero – afferma il presidente Fontana – hanno la necessità di rimettere in moto l’economia e la vita”.

“La nostra proposta sarà quella di superare il sistema dei colori – aggiunge – concentrare il tracciamento solo sui soggetti sintomatici, calcolare i ricoveri Covid escludendo i pazienti positivi in ospedale per altre patologie. Proposta che come Lombardia avevo già avanzato la scorsa settimana”.

“Infine – ha dichiarato in conclusione il governatore Attilio Fontana – un capitolo a parte riguarda le scuole. Sono sempre più numerose le segnalazioni di famiglie bloccate in casa dal caos di regole complicate, spesso attuate diversamente da dirigenti scolastici che faticano a raccapezzarsi. Serve una semplificazione e soprattutto una continuità didattica per i ragazzi, per gli insegnanti e per le famiglie. Crediamo che la strategia più appropriata sia focalizzare l’attenzione sugli studenti positivi al virus del Covid, che per fortuna rallenta, e quindi i sintomatici. Questo soprattutto alla luce della protezione data dai vaccini”.

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