CORNATE D’ADDA – Nella tarda serata di mercoledì 5 giugno, a Cornate d’Adda (MB), i Carabinieri della Stazione di Agrate Brianza hanno arrestato un 53enne italiano, già noto alle Forze dell’ordine, colto nella fragranza di maltrattamenti nei confronti del padre quasi 90enne.
L’intervento è stato effettuato a seguito di una segnalazione al 112, giunta alle nove e mezza di sera, da parte di una donna, la quale riferiva di udire grida di aiuto provenienti da un’abitazione vicina.
La Centrale Operativa, pertanto, ha inviato immediatamente sul posto una pattuglia in quel momento impegnata in un servizio preventivo e di pronto intervento.
I militari, ancor prima di raggiungere l’appartamento, hanno udito distintamente dall’esterno alcune gravi minacce proferite ad alta voce da un uomo, e un’altra voce maschile più flebile invocare aiuto.
Una volta riusciti ad accedere all’interno dell’abitazione nonostante l’iniziale opposizione dell’uomo, gli operanti notavano, in un contesto di disordine chiaramente indicativo di una precedente lite, un uomo più anziano seduto a terra in atteggiamento remissivo, con il capo insanguinato e altre vistose tracce di violenza subita sul resto del corpo.
Il più giovane si giustificava affermando che il padre era caduto in terra da solo e si era così autoinflitto le ferite. Tale versione, già apparsa del tutto inverosimile all’evidenza dei fatti, è stata più ampiamente confutata dai successivi accertamenti, allorquando, anche grazie alle dichiarazioni del padre frattanto messo in sicurezza, è emerso definitamente il contesto di abituali violenze e vessazioni in cui l’episodio era maturato.
A seguito di intervento del personale del 118, dopo le prime cure effettuate sul posto, il padre è stato trasportato presso l’Ospedale di Vimercate, dove è stato dapprima ricoverato in prognosi riservata e successivamente valutato fuori pericolo.
All’interno dell’abitazione, i militsri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro, ritenendolo pertinente al reato, un bastone spezzato macchiato di sangue.
Al termine delle formalità, l’aggressore, su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, è stato tradotto presso la locale Casa circondariale. Il G.I.P., nel convalidare l’arresto, ha applicato a carico del presunto autore la misura cautelare in carcere.
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