Cesano Maderno, due arresti per sfruttamento della prostituzione

I militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad ordinanze di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di due persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di favoreggiamento...

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I militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad ordinanze di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di due persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ed autoriciclaggio.

Contestualmente, sono in corso di esecuzione il provvedimento di sequestro impeditivo di due centri massaggi olistici, in cui veniva svolta l’attività illegale, nonché il sequestro di oltre 400 mila euro, costituenti i profitti illeciti ottenuti dalle indagate nell’arco di tre anni (2019-2022) e l’importo del denaro autoriciclato.

L’attività di indagine, scaturita da una segnalazione al numero di pubblica utilità “117” nonché da informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio e dall’attività di contrasto ai traffici illeciti, si è concentrata inizialmente su un centro massaggi di Cesano Maderno, presso cui è stato riscontrato lo svolgimento (nell’arco dell’intera giornata) dell’attività di prostituzione da parte di giovani donne italiane e straniere, sotto la direzione della proprietaria, una cittadina di origini marocchine trentasettenne, residente in Brianza.

Le investigazioni delegate dalla Procura della Repubblica di Monza – svolte dai finanzieri di Seveso anche mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, indagini finanziarie e lo sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette antiriciclaggio – hanno consentito di individuare un ulteriore centro massaggi in cui si sarebbe svolta la stessa attività “a luci rosse”, ubicato a Seregno e gestito da una cittadina peruviana, trentanovenne, anche lei residente in provincia di Monza.

I contatti con i clienti, la fissazione degli appuntamenti e gli importi delle singole prestazioni venivano gestiti direttamente dalle titolari dei centri, che pubblicizzavano l’attività illecita anche su siti internet, trattenendo poi il 50% del compenso ricevuto per la prestazione eseguita, variabile generalmente nell’importo tra 150 e 200 euro.

Alcuni clienti erano disposti a pagare fino a 1.000 euro in un giorno per trattamenti di 4 ore. Tra i frequentatori del centro vi erano anche imprenditori e professionisti provenienti da Milano e Como.

Complessivamente, il profitto del reato conseguito è stato quantificato in circa 307.000 euro.

La titolare del centro massaggi di Cesano Maderno ha inoltre reimpiegato 116.000 euro, provento della commissione del reato di sfruttamento della prostituzione, in attività speculative (acquisto di titoli finanziari/buoni postali), ostacolando così l’identificazione della provenienza delittuosa e rendendosi responsabile della condotta di autoriciclaggio.

L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Monza, sotto la direzione ed il coordinamento del Comando Provinciale di Monza, costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio a contrasto dell’illegalità, dei fenomeni connotati da pericolosità sociale, nonché delle condotte illecite che creano inquinamento dell’economia con il reinvestimento dei proventi illeciti.

Per le condotte illecite al vaglio della competente Autorità Giudiziaria., sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna, a cui seguirebbe obbligatoriamente la confisca del profitto dei reati allo stato accertati.

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