Carcere di Monza, allarme per la situazione sanitaria

“Esprimo tutta la mia solidarietà alla Polizia penitenziaria: nelle carceri, la presenza di immigrati malati può scatenare epidemie che mettono a rischio gli agenti. Sono indispensabili controlli sanitari...

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“Esprimo tutta la mia solidarietà alla Polizia penitenziaria: nelle carceri, la presenza di immigrati malati può scatenare epidemie che mettono a rischio gli agenti. Sono indispensabili controlli sanitari più stringenti sugli arrestati”. Lo dichiara l’ex vicesindaco di Milano e assessore regionale alla sicurezza, all’immigrazione e alla polizia locale Riccardo De Corato, commentando la critica mossa dal Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria per le condizioni di lavoro degli agenti.

In seguito al decesso di un detenuto straniero di 50 anni nel carcere di Monza, infatti, il Sappe ha rimarcato che “La situazione sanitaria nelle carceri resta allarmante. Assomigliano sempre più a ‘moderni lazzaretti’ di manzoniana memoria”.

“A San Vittore, ad esempio – prosegue l’assessore De Corato – oltre il 60% dei reclusi è costituito da immigrati. Una situazione potenzialmente esplosiva, se le loro condizioni sanitarie non vengono accertate per tempo. Sono le conseguenze di un’immigrazione senza controllo. Basti pensare che in Lombardia, a fronte di 1.250.000 emigrati regolari, sono presenti 112.000 clandestini: di questi, 48.900 si trovano a Milano, e vanno ad aggiungersi ai 262.000 immigrati regolari (secondo i dati forniti da ORIM – Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità)”.

“Il decesso avvenuto nelle carceri di Monza e’ anche conseguenza del sovraffollamento e dell’elevata presenza di detenuti extracomunitari clandestini, non sempre sottoposti a stringenti controlli medici”. Cosi’ l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale Riccardo De Corato, commentando i recenti fatti luttuosi di cronaca registrati nell’istituto penitenziario lombardo.

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