Arcore, domenica un convegno sui tumori femminili

ARCORE – Parola d’ordine, prevenire. Perché i tumori in generale, ma soprattutto, per le donne, con quello alla mammella e ovarico esigono un’attenzione capillare per essere evitati. Domenica...

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ARCORE – Parola d’ordine, prevenire. Perché i tumori in generale, ma soprattutto, per le donne, con quello alla mammella e ovarico esigono un’attenzione capillare per essere evitati.

Domenica 30 ottobre, ad Arcore, nella villa Borromeo d’Adda a partire dalle 10 le associazioni “Qui donna sicura”, “Auser” e “Arcorese Ac ascolto” saranno presenti proprio per sensibilizzare sull’importanza di prevenire queste patologie.

“L’evento – spiegano gli organizzatori – è promosso dall’assessorato alla cultura e si articola con tre totem che ripropongono alcuni messaggi chiave per le pazienti oncologiche, ma anche per ogni donna che, più in generale, vuole conoscere meglio come contrastare i sintomi della menopausa, soprattutto precoce”. L’appuntamento, come ha ricordato l’assessore Evy De Marco, fa seguito all’attenzione riservata con un convegno all’endometriosi in un passato recente da parte del comune.

Del resto le statistiche parlano chiaro e sono quanto mai laceranti: si parla di circa 25 mila donne che, ogni anno, si ammalano di tumore alla mammella e altrettante di tumore ovarico.

E le parole d’ordine da seguire per combatterne l’insorgenza hanno connotati precisi: mammografia, tecniche diagnostiche avanzate e attenzione alla familiarità e al mutamento genetico. Marina Cazzaniga, docente di oncologia all’Università della Bicocca di Milano, spiega: “abbiamo avviato circa quattro anni fa un percorso con esperti di vari settori, dal cardiologo all’encocrinologo passando attraverso l’aiuto dato da fisioterapisti esperti e da health coach, per aiutare le nostre pazienti a superare insieme il momento difficile legato ai disturbi della menopausa, che vanno a sommarsi in alcuni casi a quelli legati alla chemioterapia e agli interventi chirurgici”.

Cazzaniga aggiunge che “il percorso pensato passa attraverso la cura, intesa come la migliore terapia da mettere a disposizione delle nostre pazienti , al prendersi cura, ovvero occuparsi anche, insieme a loro, degli effetti collaterali delle nostre cure oncologiche”. Prevenire prima, quindi, per evitare poi di dover curare e nella consapevolezza che “queste due malattie”- conclude il comune – sono se non guaribili sicuramente curabili”. (articolo di Cristiano Comelli

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