di Cesare Gariboldi* – L’aggressione all’arma bianca contro l’inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti nei giardinetti di via Visconti ha riacceso a Monza il dibattito politico sulla sicurezza. Chi dai banchi dell’opposizione accusa il Comune, chi della maggioranza di centrodestra rivendica invece il cambio di passo compiuto dalla Giunta Allevi.
La realtà è che sul controllo del territorio gravano fattori che per la maggior parte non dipendono dalle amministrazioni comunali. La situazione, sia per quanto riguarda la presenza di immigrati irregolari che per quanto concerne lo spaccio di sostanze stupefacenti, fatica da anni a presentare nelle città italiane segni di miglioramento.
Troppo spesso lo spacciatore, italiano o straniero che sia, fermato dalle forze dell’ordine, torna il giorno seguente sul suo “luogo di lavoro”. Quasi sempre, per non dire sempre, l’immigrato privo di permesso di soggiorno, anche quando viene colto in flagranza di reato, rimane sul territorio italiano. Se le azioni di contrasto alla criminalità e allo spaccio, compiute dalle forze dell’ordine, vengono poi vanificate dalla farraginosa “macchina” della giustizia o dalla difficoltà di applicazione della legge (ad esempio per le espulsioni), non rimane altro che assistere al perpetuarsi dei medesimi problemi.
In questo quadro poco rassicurante, il Comune di Monza, per quanto di sua competenza, sta facendo il possibile su questo fronte. Il maggior impegno della Polizia Locale nella lotta allo spaccio, l’utilizzo dei cani anti-droga, l’operazione Scuole Sicure con il monitoraggio sia all’esterno che all’interno degli istituti, la collaborazione fattiva con le altre forze dell’ordine: i vigili non stanno lesinando gli sforzi e l’amministrazione Allevi sta mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale.
Anche il nuovo Regolamento di Polizia Urbana, così dileggiato da sinistra, ha cominciato invece a dare i suoi buoni frutti in termini di lotta al degrado, con le prime e giuste sanzioni e obbligo di ripristino per gli imbrattatori di muri (preferisco chiamarli così e non writer), e gli interventi mirati contro l’accattonaggio molesto. Si può fare di più? Certamente, ma occorre che gli strumenti messi a disposizione dallo Stato (leggi Decreti Sicurezza) vengano mantenuti, potenziati e non smantellati, come invece hanno dichiarato di voler fare alcuni esponenti del governo giallorosso.
*capogruppo Lega al Consiglio Comunale di Monza
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